Tasse, niente proroga delle scadenze fiscali: il 20 luglio centinaia di pagamenti per gli italiani
La proroga non c’è stata e lunedì 20 luglio diventa, quindi, il giorno delle scadenze fiscali. O, meglio, delle tasse per 4,5 milioni di contribuenti, soprattutto partite Iva. Le scadenze fiscali già previste per questa data si vanno ad accumulare con quelle rinviate a causa dell’emergenza Coronavirus. Così dal 20 luglio a fine mese sono ben 246 le scadenze da rispettare per i contribuenti. Un ingorgo che porta i commercialisti (e non solo) a chiedere una proroga, un rinvio di molte scadenze. Arrivando anche a minacciare uno sciopero.
Perché non sono state rinviate le scadenze fiscali
L’ipotesi di un rinvio delle scadenze fiscali, seppur chiesta non solo dai commercialisti ma anche dalle opposizioni di centrodestra, è stata accantonata dal governo. Una proroga delle scadenze avrebbe un effetto immediato sulle casse dello Stato, che si aspetta di intascare da queste tasse circa 8,4 miliardi. E le risorse sono già carenti dopo tutti i rinvii causati dall’emergenza Covid. I contribuenti coinvolti da questa ondata di pagamenti saranno 4,5 milioni, soprattutto partite Iva.
I commercialisti minacciano lo sciopero
Non ci sono solo i commercialisti a protestare e a minacciare lo sciopero. A loro si unisce anche Forza Italia, con Sestino Giacomoni: “Di fronte a un governo miope e insensibile alle difficoltà oggettive di chi deve fare tutti i giorni i conti con una crisi tremenda causata dalla pandemia da Covid-19 l'unica alternativa è la disobbedienza fiscale”. Una posizione condivisa anche dalle capogruppo alla Camera e al Senato di Fi, che chiedono infatti una proroga delle scadenze fiscali addirittura fino alla fine del 2021.
Tasse, le scadenze fiscali in arrivo a luglio
La prima scadenza da tenere d’occhio è quella del 20 luglio. Si parte con il saldo 2019 e l’acconto 2020 delle imposte sui redditi. Versamenti Iva previsti per le partite Iva soggetti Isa, sempre per il saldo 2019. C'è anche il versamento dell’imposta di bollo per le fatture elettroniche relative ad aprile, maggio e giugno. Ancora, c’è il pagamento del diritto annuale alla Camera di Commercio, così come il versamento dei contributi previdenziali sulla base della dichiarazione dei redditi delle partite Iva. Saldo 2019 e acconto 2020 da versare anche sulla cedolare secca e per i soggetti Ires e l’Irap.
Altra scadenza il 27 luglio, quando le partite Iva sono chiamate a presentare Intrastat per il mese e il trimestre precedente. Tra il 30 e il 31 luglio c’è l’ultima raffica di scadenze: possibilità di versare il saldo 2019 e l’acconto 2020 (con maggiorazione dello 0,4%) sull’Irpef, così come il saldo 2019 e l’acconto 2020 per la cedolare secca sugli immobili. Ancora, si prevede il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione, così come il pagamento Iva per gli acquisti intracomunitari. Infine, ultimo appuntamento è quello con l’invio della comunicazione per l’esterometro.