Tasse, ben 246 scadenze fiscali fino a fine luglio: tutti i versamenti dovuti dai contribuenti
Un vero e proprio ingorgo. Una serie di scadenze fiscali ravvicinate che riguarderanno una buona parte dei contribuenti italiani. Dal 20 luglio a fine mese, infatti, le scadenze fiscali da rispettare per i cittadini e gli imprenditori sono ben 246. Secondo i calcoli del Sole 24 Ore si tratta di versamenti a titolo di acconto o saldo nel 93,5% dei casi. Motivo per cui i commercialisti chiedono al governo di rinviare la scadenza al 30 settembre, dopo la proroga concessa – dal 30 giugno al 20 luglio – a causa dell’emergenza Coronavirus. Rimane, comunque, la possibilità di rinviare la scadenza al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%. I versamenti riguarderanno 4,5 milioni di partite Iva e si tratta, perlopiù, dei versamenti per i saldi del 2019 e gli acconti del 2020 sulle dichiarazioni dei redditi e l’Irap.
Tutte le scadenze fiscali dal 20 luglio
La prima scadenza è quella del 20 luglio, una data da segnare sul calendario per gli imprenditori. Si parte dal pagamento del diritto annuale alla Camera di Commercio, passando per l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche del secondo trimestre per importi superiori a mille euro. Poi c’è il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali sulla base della dichiarazione dei redditi per le partite Iva. Si passa al 27 luglio, con la trasmissione degli elenchi Intrast del secondo trimestre 2020 e mensili di giugno 2020. Il 30 luglio, invece, scade il versamento delle imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi per i soggetti diversi dai titolari di partita Iva, con una maggiorazione dello 0,4%. L’ultima scadenza mensile è quella del 31 luglio, con la presentazione del modello per i rimborsi Iva trimestrali e per le operazioni effettuate con l’estero nel secondo trimestre del 2020.
La richiesta di rinvio delle scadenze fiscali
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, ha inviato negli scorsi giorni una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, per chiedere un rinvio per le scadenze di luglio. Per Miani si tratta di una “urgente priorità di tutti gli oltre 118mila iscritti al nostro ordine professionale”: la richiesta è quella di rinviare al 30 settembre il termine per i versamenti sulle dichiarazioni dei redditi e l’Irap 2020. Richiesta a cui si associa anche Confcommercio, che denuncia la difficile situazione dovuta alla crisi di liquidità di imprese e autonomi.
Perché lo Stato non rinvia il versamento delle tasse
Il lockdown ha portato a una sospensione dei versamenti di marzo, aprile e maggio. Con inevitabili conseguenze sulle casse dell’Erario. Le entrate tributarie e contributive sono scese di 22,3 miliardi (ovvero l’8,4% in meno) nei primi cinque mesi dell’anno rispetto ai primi cinque mesi del 2019. Motivo per cui anche l’Erario non vuole rinunciare ai tributi di luglio e difficilmente ci sarà una nuova proroga delle scadenze in arrivo nei prossimi giorni.