video suggerito
video suggerito

Taglio Irpef del governo Renzi: “Sarà investito in consumi”

Secondo le stime della Cgia, dei 10 miliardi di tagli all’Irpef che da maggio “appesantiranno” le buste paga degli italiani, quasi 9 miliardi verranno spesi per fare nuovi acquisti. Si spenderà soprattutto in alimentari e bevande.
A cura di S. P.
8 CONDIVISIONI
Immagine

Se il governo guidato da Matteo Renzi taglierà 10 miliardi di Irpef ai lavoratori che guadagnano meno di 25mila euro l'anno, 9 di questi verranno spesi per nuovi acquisti. A stimare gli effetti delle buste paga che da maggio dovrebbero essere più “pesanti” è la Cgia di Mestre, che è giunta a questo risultato analizzando i dati relativi alla propensione media al consumo delle famiglie degli operai e degli impiegati che beneficeranno dei tagli dell'Irpef. Se le famiglie interessate dalla sforbiciata all'imposta manterranno una propensione al consumo media individuata sulla base dell'ultima indagine campionaria (secondo la Banca d'Italia è pari all'88,6 per cento) dei 10 miliardi in più che questi italiani riceveranno in busta paga, 8,86 saranno spesi per fare nuovi acquisti, mentre i restanti 1,14 miliardi verranno risparmiati. Per la Cgia di Mestre beneficeranno di questa ripresa dei consumi soprattutto alimentari e bevande. Secondo il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, la spesa per questo settore aumenterà di oltre 2,3 miliardi di euro. Altri 2 miliardi interesseranno i trasporti e quasi 1,3 miliardi gli altri beni e servizi che includono gli acquisti dei prodotti e dei servizi per la cura della persona, i pasti fuori casa, alberghi e altro ancora. Per quanto riguarda i settori dell’abbigliamento e calzature, si registrerà un aumento pari a 670 milioni, 588 milioni per mobili e ed elettrodomestici.

Consumi delle famiglie rappresentano la principale componente del nostro Pil – Dalla Cgia ricordano ancora che i consumi delle famiglie rappresentano la principale componente del nostro Pil: “Dall’inizio della crisi alla fine del 2013 – segnala Giuseppe Bortolussi – i consumi delle famiglie italiane al netto dell'inflazione sono crollati del 7,6 per cento. Ciò vuol dire che la spesa, in valore assoluto, è diminuita di 66,5 miliardi di euro. A subire la contrazione più forte sono stati i beni durevoli”. Secondo Bortolussi, il premier Renzi ha fatto bene “a lasciare più soldi in tasca ai redditi più bassi”. Solo rilanciando la domanda interna, secondo la Cgia, abbiamo la possibilità far ripartire l’economia “aiutando anche i lavoratori autonomi, gli artigiani, i commercianti e i piccoli imprenditori che vivono quasi esclusivamente dei consumi dei territori in cui operano”.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views