Taglio del cuneo fiscale, gli aumenti scattano da maggio: come cambiano gli stipendi in busta paga
"Stiamo lavorando affinché possa valere dal mese di maggio, quindi è verosimile che possa arrivare entro la fine del mese". Il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, ha riparlato ieri del taglio del cuneo fiscale, assicurando che l'intenzione del governo è chiara: aumentare gli stipendi in busta paga già a partire da maggio. Per fare ciò – come ha detto appunto Freni ieri su Radio24 – bisogna chiudere rapidamente il decreto ad hoc, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro la prossima settimana. Non è ancora chiaro – tra l'altro – se alla fine la misura possa essere inserita nel più ampio decreto Lavoro, a cui da tempo sta lavorando la ministra Calderone. In ogni caso il governo cerca di accorciare i tempi il più possibile, anche perché – come confermato da vari ministri negli ultimi giorni – il taglio varrà l'1%. Insomma, parliamo di una cifra tra i 10 e i 16 euro in più in busta paga per i redditi medio-bassi.
Attualmente il taglio in vigore è del 3% per i redditi fino a 25mila euro e del 2% per quelli tra i 25mila e i 35mila euro. Con la nuova misura, grazie ai fondi ricavati nel Documento di economia e finanza, si dovrebbe passare rispettivamente al 4% e al 3%. Il punto in più di taglio sulla porzione contributiva a carico dei dipendenti, entrerebbe in vigore già dal mese di maggio. Significa, in sostanza, che se il governo farà in tempo a varare il decreto legge le prossime buste paga saranno già più pesanti.
Pesanti si dice, ma di quanto? Il punto ulteriore di taglio del cuneo vale – dicevamo – tra i 10 e i 16 euro in più netti al mese a seconda del reddito, secondo questo schema: reddito 15mila euro e taglio del 4%, aumento di poco meno di 10 euro; reddito 20mila euro e taglio del 4%, aumento di circa 11 euro; reddito 25mila euro e taglio del 4%, aumento di poco meno di 14 euro; reddito 30mila euro e taglio del 3%, aumento di circa 15 euro; reddito 35mila euro e taglio del 3%, aumento di poco più di 16 euro. Parliamo sempre di aumenti netti.