Stop alla proroga del saldo dei debiti con il Fisco: bisognerà pagare entro il 31 maggio
Dal prossimo 1 maggio i contribuenti in debito col Fisco dovranno ricominciare a saldare quanto dovuto. Durante l'ultimo anno di pandemia i decreti emergenziali avevano più volte prorogato i termini di versamento e, per ultimo, il Decreto Sostegni li ha fatti slittare dal 28 febbraio al 30 aprile 2021. Il governo sta discutendo di una possibile nuova proroga dal 3 maggio ma, ad ora, non c'è nulla di certo e il tempo sta per scadere: entro il 31 maggio si dovranno saldare cartelle di pagamento, avvisi di addebito, avvisi di accertamento e rate dei piani di rateazione datati tra l’8 marzo 2020 e il 30 aprile 2021. I pagamenti dovranno essere effettuati in un'unica soluzione e senza possibilità di dilazionare nel tempo. Il Fisco effettuerà pignoramenti verso terzi a coloro che non riusciranno a saldare quanto dovuto entro la data stabilita: eseguirà quindi il pignoramento del quinto dello stipendio, della pensione o di altre forme di indennità o compensi del debitore.
Nel caso in cui il Governo non dovesse mettere in atto un nuovo slittamento dei termini fiscali a causa dell'elevato costo dell'operazione (l'ultima proroga è costata allo Stato 510,4 milioni), dal 3 maggio, primo giorno feriale del mese, il Fisco ricomincerà, inoltre, a notificare oltre 35 milioni di nuove cartelle. Ripartiranno anche le procedure di riscossione e gli obblighi derivanti dai pignoramenti effettuati prima del 19 marzo 2020 (e dunque il soggetto pignorato dovrà rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento fino all'estinguimento del debito). Dal 3 maggio ripartiranno anche i controlli preventivi che la Pubblica amministrazione effettua prima di pagare importi superiori a 5mila euro (al netto dell'IVA) ai fornitori delle PA.