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Stipendio medio italiano: 1.327 euro al mese. Ma più di 7 milioni sotto i mille

Il rapporto della Cgil si chiama emblematicamente “Poveri salari” e rivela che per guadagnare lo stipendio di un anno da manager, ce ne vogliono 225 da dipendente. “Impietoso” il confronto con un tedesco, che in un anno guadagna in media 6mila euro in più.
A cura di Biagio Chiariello
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Il salario netto mensile medio di un lavoratore italiano nel 2013 è pari a 1.327 euro. Ma ci sono tra i sei e i sette milioni di persone che guadagnano meno di mille euro al mese. E' quanto emerge dal rapporto sui salari dell'Isrf Lab – curato dal segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, con la collaborazione di Nicola Cicala – dal titolo emblematico Poveri salari. Uno studio che rivela infatti  che per un lavoratore dipendente ci vogliono in media 225 anni, "ben oltre due secoli", per guadagnare quanto un top manager incassa in un anno. Lo stipendio medio dei dipendenti infatti si attesta sui 28.593 euro mentre le buste paga dei top manager trasbordano: 6,5 milioni di euro. "Nel 1970 un manager guadagnava 20 volte più di un operaio mentre oggi arriviamo a picchi oltre le duecentocinquanta volte" osserva il segretario generale Agostino Megale. E ancora una volta risultano i giovani i più penalizzati: "Il salario di un giovane neolaureato – dice Megale – peraltro mediamente precario, se va bene oscilla tra gli 800 e i 1.000 euro mensili fino a 35 anni. Mentre oltre sette milioni di pensionati percepiscono meno di 1.000 euro mensili".

Il confronto (impietoso) tra lo stipendio medio italiano e quello tedesco

Ma le cose non vanno bene neanche se ci si sofferma su quel salario medio netto di 1.327 euro al mese: il raffronto internazionale è impietoso. In particolare, si fa guarda alla Germania: “In media un lavoratore tedesco guadagna 6 mila euro in più l’anno”, si evince dal rapporto della Cgil. La diseguaglianza, come emerge dal rapporto, è il frutto di una "progressiva sperequazione" di lungo periodo. Il problema riguarda anche le tasse. Basti pensare che il reddito disponibile tra il 2000 e il 2013 ha fatto segnare una perdita di circa 8.300 euro per le famiglie di lavoratori, contro un guadagno di 3.142 euro per quelle di professionisti e imprenditori.  Ma secondo il rapporto sui salari, se la pressione fiscale 2013 sui redditi da lavoro fosse rimasta quella del 1980, il salario netto mensile oggi sarebbe stato di circa 1.600 euro invece dei 1327 attuali.

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