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Spesometro 2017, l’Agenzia delle Entrate sospende il servizio: cosa succede adesso

Da venerdì scorso è bloccato il servizio Spesometro 2017 che permette l’invio telematico dei dati e delle fatture. La scadenza da rispettare era quella del 28 settembre, ma si è poi deciso di prolungarla fino al 5 ottobre. Domani il servizio tornerà attivo.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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"Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione". Questa la scritta che gli utenti, da venerdì scorso, vedono sul loro schermo se provano ad accedere allo Spesometro 2017 dell'Agenzia delle Entrate. Il servizio, che permette a professionisti e a intermediari abilitati l'invio telematico dei dati delle fatture emesse e ricevute, è infatti ufficialmente sospeso dallo scorso fine settimana. Il blocco della pagina era stato inevitabile per non violare la privacy dei contribuenti dal momento che da giorni si stava verificando un problema: inserendo il codice fiscale dei contribuenti era possibile accedere ai loro dati personali.

Ma il consiglio nazionale dei commercialisti ha protestato perché, nonostante il disservizio, la scadenza dei termini per l’invio  telematico delle fatture non era stata inizialmente prolungata, prevedendola per  giovedì 28 settembre. Si chiedeva, in particolare, una proroga e una sospensione delle sanzioni. In serata l'Agenzia delle Entrate ha annunciato uno spostamento della scadenza al 5 ottobre. Gli uffici, inoltre, valuteranno se non applicare sanzioni in caso di errori formali o difficoltà per 15 giorni oltre la scadenza originaria. Il servizio web verrà ripristinato domani.

Le associazioni dei commercialisti hanno anche inviato una lettera al viceministro dell’Economia Luigi Casero e al direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini per rendere note le loro richieste. A chiedere un incontro con Casero e Ruffini anche i sindacati. Nella lettera le richieste del presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno:

"Si comprendono le difficoltà collegate a un adempimento così imponente per numero di dati e utenti, ma in previsione di ulteriori utilizzi dei sistemi informatici per invio dati e documenti, quale la fattura elettronica tra privati, sarebbe opportuno un periodo di prova che coinvolgesse le rappresentanze degli intermediari fiscali. Noi come sempre se interpellati siamo a disposizione per ogni possibile collaborazione costruttiva che possa contribuire ad evitare tensioni e ritardi a contribuenti, intermediari fiscali e Pa. Ora contribuenti e intermediari attendono un doveroso e rapido intervento di Mef e Agenzia delle Entrate".

La chiusura del servizio era già stata posticipata dal 16 al 28 settembre, ma comunque per il consiglio nazionale dei commercialisti la proroga era insufficiente a causa dei tempi troppi stretti. Sul sito infatti si legge:

"Sin dallo scorso mese di giugno il Consiglio nazionale dei commercialisti ha richiesto ufficialmente al Mef il differimento di un mese del termine per la presentazione del nuovo spesometro, alla luce delle difficoltà operative che l'adempimento comporta. Dai nostri interlocutori istituzionali avevamo avuto ampie rassicurazioni su una proroga almeno a sabato 30 settembre, che avrebbe comportato lo slittamento di fatto al 2 ottobre. Pur apprezzando il fatto che questa volta l'annuncio del rinvio sia arrivato con un certo anticipo e non a ridosso della scadenza come spesso accaduto ultimamente resta il fatto che la proroga di soli dieci giorni al 28 settembre è del tutto insufficiente, dal momento che i tempi a disposizione per i nostri colleghi restano troppo stretti, anche in considerazione del fatto che gli applicativi stanno arrivando nei nostri studi solo in questi giorni".

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