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Spesa alimentare: -2 miliardi l’anno nel 2013

Si acquistano meno prodotti, più economici e, soprattutto, si coltiva l’orto personale e si sostituiscono le merendine con dolci fatti in casa.
A cura di Redazione
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La crisi è giunta infine a colpire sensibilmente anche i beni primari. Stando infatti all'indagine dell'Indis, l'osservatorio dell'Unioncamere su distribuzione di beni e servizi, gli italiani hanno ridotto la propria spesa alimentare di ben due miliardi l'anno per il 2013. Una riduzione nata dall'esigenza di risparmiare ma che ha riportato in auge buone pratiche come l'acquisto più calibrati ai bisogni della famiglia – con conseguente riduzione degli scarti – e più orientati ai prezzi contenuti. Secondo la nota di Unioncamere: "oggi, un italiano su due compra solo l’essenziale, acquista facendo ricorso a promozioni e offerte, riscoprendo l’antico valore della cucina domestica e delle attività amatoriali di coltivazione e cura del verde. Uno su tre ha addirittura ridotto le quantità, cioè compra semplicemente di meno". Una rivoluzione dei consumi, secondo la definizione dell'Unione, che porterà la spesa alimentare del 2013 ai livelli degli anni Sessanta.

L'inflazione, intanto, sta progressivamente riducendo la propria crescita, stabilizzandosi sotto il punto percentuale. Un trend che tuttavia potrebbe essere alterato dall'aumento dell'Iva scattato dal 1 ottobre e che, seppur non impattante direttamente sul prezzo dei beni alimentari, comporterà comunque un aumento dello 0,5% circa dell'inflazione. Circostanza che comunque manterrà la crescita generale dei prezzi entro il +1,5% nel 2014.

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