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La sigaretta elettronica ora piace alle big del tabacco

Le multinazionali produttrici di sigarette tradizionali ora progettano la loro e-cig per agguantare una fetta di mercato che potrebbe presto raggiungere il miliardo di dollari di fatturato.
A cura di Redazione
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Prima l'hanno combattuta e ora, cercano di realizzarla: le aziende del tabacco, le grandi produttrici di sigarette fiutano (è il caso di dirlo) il vento che cambia, in ritardo. Ma visto il dilagare della vendita di sigarette elettroniche, corrono ai ripari. La Reynolds American sta per lanciare la sua e-cig. Reynolds significa Camel e Pall Mall, marchi di "bionde" molto noti nel mondo, anche in Italia dove in questi giorni, così come in Francia, si discute se vietarne l'uso nei locali pubblici e se assoggettare il prodotto ad una accisa come quella dei monopoli di Stato per alcool e tabacco.

Su scala internazionale si muovono anche altri colossi come la Philip Morris, le cui aziende collegate stanno progettando il loro gioiellino elettronico. Il mercato – è evidente – è ghiotto: in Italia mezzo milione di consumatori non fumano più ma ‘svapano'; uno studio della Goldman Sachs riferisce d'un giro d'affari da 300 milioni di dollari nel 2012 pronto a toccare il miliardo. La sigaretta tradizionale vanta un business mondiale da 90 miliardi, ma quanto durerà ancora? Il mercato cede il 3 per cento all'anno. E probabilmente per scongiurare il tracollo la ecig rappresenta l'ancora di salvezza delle multinazionali del fumo.

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