Certo è curioso: più il governo si impegna stilando liste di priorità in cui al primo posto, invariabilmente, si trovano la lotta alla disoccupazione e la collegata riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, più l’unico beneficiario dei finora modesti sforzi del governo Letta per introdurre un alleggerimento del peso fiscale è il settore edilizio. Congelata fino a fine agosto l’Imu sulla prima casa (ma non quella sulle seconde e terze case), in attesa che si rimetta mano alla normativa forse riequilibrando il tutto con un incremento della tassazione su questi ultimi immobili in cambio di un’esenzione parziale o totale del prelievo sulla prima casa, venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga fino a fine anno (per i condomini e le aziende fino al 30 giugno 2014) delle detrazioni a fini Irpef e Ires per le spese sul risparmio energetico qualificato (che altrimenti sarebbero scadute a fine giugno).
Come noto il decreto, che in questi giorni inizierà il suo cammino parlamentare e per il quale non si escludono (anzi sembrano probabili) ulteriori novità in sede di conversione, contiene una serie di novità, prima tra tutta l’innalzamento dal 55% al 65% della detrazione, che però varranno solo per le spese sostenute (ossia pagate nel caso dei privati cittadini) solo nel secondo semestre. Se dunque avete già effettuato (o state per terminare e pagare) lavori per istallare pannelli solari per l’acqua calda, impianti di climatizzazione, isolare muri esterni e sottotetti, o opere di riqualificazione energetica generale tra il primo gennaio 2007 e il 30 giugno di quest’anno, vi spetterà una detrazione massima del 55%. Per ogni spesa sono previsti una serie di limiti specifici (si va dai poco più di 54.500 euro per gli impianti di climatizzazione ai quasi 182 mila euro di limite per le spese di riqualificazione energetica generale) che andranno a ridursi dal primo luglio di quest’anno, quando scatterà la maggiorazione dell’aliquota di detrazione, in modo tale da mantenere invariato l’importo massimo di detrazione.
In soldoni nulla cambia o quasi: se state istallando pannelli solari termici l’importo massimo che potrete detrarre non supererà comunque i 60 mila euro, se si tratta di impianti di climatizzazione i 30 mila euro, l’isolamento di pareti esterne e sottotetti al massimo i 100 mila euro. Semmai chi porterà in detrazione spese più contenute avrà un beneficio maggiore a chi presentava documentazione di spese sostenute per importi più rilevanti, visto come è stata ridisegnata la norma. Prorogati inoltre i termini per detrarre le spese sostenute da condomini, per l’istallazione di pompe di calore e impianti geotermici (per cui la detrazione era stata introdotta dal primo gennaio 2008) e di scaldacqua a pompa di calore dedicate alla produzione di acqua sanitaria (spese che erano detraibili solo dal primo gennaio del 2012), ma in questo caso la proroga non scadrà a fine anno ma direttamente il 30 giugno del prossimo anno. Pertanto l’anno venturo gradualmente prima le sopra ricordate spese sostenute da privati cittadini (a partire dal primo gennaio 2014) poi da condomini, imprese e ospedali (a partire dal primo luglio) non potranno più essere portate in detrazione dalla dichiarazione dei redditi.
Ma non è finita qui: il decreto legge reintroduce anche un piccolo bonus per l’acquisto di mobili collegato alle detrazioni riferite a interventi di ristrutturazione. Entrambe queste tipologie di spese potranno essere detraibili del 50%, fino a un importo massimo di 96 mila euro complessivo (48 mila nel caso di regime ordinario che prevede una detraibilità solo al 36%) per le spese di ristrutturazione e fino a un importo massimo di 10 mila euro per ogni unità abitativa (con un bonus pari dunque a massimi 5 mila euro) quelle spese che risulteranno effettivamente sostenute, ovvero pagate tra il primo luglio e il 31 dicembre di quest’anno, ma attenzione: servirà un bonifico bancario o postale nella cui causale risulti il codice fiscale di colui che effettua il pagamento e la partita Iva del beneficiario.
La norma ricorda quella già varata nel 2009, che però oltre alle spese di ritstrutturazione era estesa agli acquisti sia di mobili sia di elettrodomestici (mentre quest’ultima al momento non è contemplata). E’ comunque il caso di affrettarsi, perché come ricordato dallo stesso Consiglio dei ministri che ha varato venerdì il decreto, “si tratta, presumibilmente, dell’ultima conferma per questo genere di benefici fiscali, in quanto espressamente prevista nelle more della definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l’incremento del rendimento energetico degli stessi”. Poi chi avrà avuto avrà avuto, chi avrà dato avrà dato.