Segnali di ripresa per l’economia italiana: a luglio cresce del 7,4% la produzione industriale
Segnali positivi per l’economia italiana arrivano dagli ultimi dati Istat sulla produzione industriale. Una boccata d’ossigeno grazie all’aumento del 7,4% registrato a luglio rispetto al mese precedente. Un recupero che continua da maggio e che prosegue con valori simili a quelli del mese precedente. Si riduce anche il gap su base annua: era del 13,9% a giugno, a luglio è invece sceso all’8% rispetto allo stesso mese del 2019. Con un valore in costante diminuzione dopo che si era raggiunto quasi un dimezzamento nel mese di aprile. Il calo su base annua è dovuto soprattutto alla riduzione registrata per i beni di consumo durevoli (come le auto) e strumentali, anche se si registra un lieve recupero.
I dati della produzione industriale nei vari settori
I settori che risentono meno del calo sono l’alimentare e la farmaceutica, tanto da avvicinarsi al pareggio. Tutti gli altri, invece, registrano valori negativi su base annua. Il più penalizzato è l’abbigliamento e il tessile, con un calo superiore al 20% su base annua. Il settore è comunque in recupero, così come i mezzi di trasporto. Sono anche altri i segnali di recupero, a partire dall’aumento dei consumi elettrici e della fatturazione elettronica. Segnali positivi anche per l’indice di fiducia per le imprese. Il trend sulla produzione industriale è simile in tutta Europa, ma in Italia il costante progresso è più marcato rispetto ad altri Paesi come Germania e Francia.
Produzione industriale, Gualtieri: probabile Pil a due cifre
I dati Istat fanno ben sperare il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui i numeri di oggi “avvalorano il forte rimbalzo” stimato del Pil, con “un probabile aumento congiunturale nel terzo trimestre a due cifre”. Il ministro spiega che “il dato della produzione industriale di luglio crea un effetto trascinamento sull’attuale trimestre intorno al 25% e quindi, anche se altri settori dovessero registrare incrementi minori, è probabile che l’aumento congiunturale del Pil sarà a due cifre”. Inoltre, sottolinea ancora Gualtieri, l’incremento mensile “è doppio rispetto alla previsione”.