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Rottamazione ter, ultimi giorni per saldare il debito con il Fisco: rate in scadenza il 28 febbraio

Più di un milione di contribuenti è chiamato a versare la rata della rottamazione ter entro il 28 febbraio: chi non dovesse rispettare la scadenza verrebbe escluso dalla definizione agevolata per saldare i debiti con il Fisco contratti tra il 2000 e il 2017. Vediamo chi sono i contribuenti coinvolti e come è possibile versare la rata.
A cura di Stefano Rizzuti
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La scadenza è quella del 28 febbraio 2020. Una data a cui dovranno stare attenti i contribuenti italiani: più di un milione di loro, infatti, dovrà versare la rata della rottamazione ter entro la fine del mese. Il termine per il pagamento della rata, stando al piano di versamenti comunicati ai contribuenti, è quello del 28 febbraio. I bollettini per effettuare il pagamento sono stati già ricevuti da tutti i contribuenti: per chi l’avesse perso c’è comunque la possibilità di reperirlo attraverso il sito interne dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. La rottamazione ter riguarda i debiti con il Fisco riguardanti il periodo che va dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

Aderendo alla definizione agevolata, i contribuenti possono versare le somme dovute senza pagare sanzioni né interessi di mora. Per quanto riguarda le multe non si pagano gli interessi di mora né le maggiorazioni previste dalla legge. Chi non versa anche una sola rata nei tempi prestabiliti viene escluso dalla rottamazione. La scadenza, in realtà, comprende anche cinque giorni di tolleranza prevista per questa edizione della rottamazione. Nel caso in cui si perda la definizione agevolata l’agente della riscossione riprenderà le normali azioni di recupero.

Rottamazione ter, chi sono i contribuenti coinvolti

La scadenza del 28 febbraio riguarda oltre un milione di contribuenti che hanno rispettato i precedenti termini e sono interessati al pagamento della nuova rata. La Regione con più persone interessate è il Lazio, con 181mila adesioni, seguita da Campania a 144mila, Lombardia a 137mila. Poi, ancora: Puglia (84mila), Toscana (81mila), Emilia-Romagna (64mila), Calabria (61mila), Veneto (60mila), Piemonte (60mila), Sardegna (46mila), Liguria (30mila), Abruzzo (27mila), Marche (25mila), Umbria (22mila), Friuli Venezia Giulia (14mila), Basilicata (13mila), Trentino Alto Adige (7mila), Molise (6mila), Valle d'Aosta (2mila).

Come pagare la rata della rottamazione ter

I contribuenti possono versare la rata in scadenza il 28 febbraio in banca, agli sportelli bancomat abilitati al sistema Cbill, attraverso l’internet banking, agli uffici postali, con l’app Equiclick, agli sportelli territoriali, nei tabaccai che aderiscono a Banca 5 Spa o ai circuiti Sisal e Lottamatica e anche attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. È inoltre possibile pagare anche attraverso la compensazione con i crediti commerciali non prescritti, esigibili e liquidi, maturati nei confronti della Pa. Le rate in totale sono al massimo 18, da versare in cinque anni. Le prime scadenze erano quelle di luglio e novembre 2019. Poi si paga ogni anno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.

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