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Riformare le banche per uscire dalla crisi: al via il G7 finanziario di Aylesbury

I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei sette Paesi del Gruppo si riuniranno nella campagna inglese per studiare una via d’uscita dalla crisi. Per l’Italia Visco e Saccomanni.
A cura di Redazione
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I ministri delle finanze di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti, nonché i Governatori della banche centrali (ad eccezione di Bernanke della Federal Reserve, che ha invece inviato la sua vice Janet Yellen): parte oggi ad Aylesbury, nella campagna inglese a due passi da Londra, il G7 finanziario. I partecipanti si riuniranno in un resort per studiare una via d'uscita dalla crisi e si confronteranno con il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, il commissario europeo agli Affari monetari, Olli Rehn, il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem ed il Presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim.

Stando a quanto trapela in queste ore, al centro del dibattito ci sarebbero le "misure per l'uscita dalla crisi", a partire dalla "riforma del settore bancario", con una valutazione sulle misure prese per il salvataggio di Cipro ed una discussione più generale sulla politica monetaria degli stati sovrani. Il punto nodale è sempre il rapporto fra l'austerità e le politiche per la crescita, con l'attenzione puntata al braccio di ferro fra Londra ed il Fmi (solo qualche giorno fa dai collaboratori della Lagarde era arrivato l'auspicio che il governo britannico potessse allentare l'austerity per ridar fiato all'economia).

Per l'Italia saranno presenti il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, attesi al battesimo del G7 per il Governo guidato da Enrico Letta. La cui linea sostanzialmente non ha subito cambiamenti rispetto a quella impostata da Mario Monti negli ultimi mesi in cui ha guidato il Paese: rigore nei conti, ma maggiore flessibilità per quei Paesi che rispettano gli impegni presi e seguono un cammino virtuoso, "perché di sola austerità si muore".

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