Reddito di cittadinanza, Puglisi (Pd) chiede modifiche: “Va cambiato, così disincentiva il lavoro”
Le critiche del Pd al reddito di cittadinanza non sono certo una novità. La misura voluta fortemente dal Movimento 5 Stelle e introdotta dal precedente governo è finita più volte sotto attacco da parte degli esponenti dem. Ma da quando i due partiti governano insieme le contrapposizioni si erano indubbiamente attenuate. Ora, però, sembra riaccendersi lo scontro sul reddito di cittadinanza con le richieste di modifiche avanzate da Francesca Puglisi, sottosegretario al Lavoro in quota Pd. In un’intervista al Corriere della Sera, Puglisi non risparmia critiche al reddito e ad alcuni suoi meccanismi che, a parere del sottosegretario, disincentivano la ricerca di un lavoro. Non solo, perché secondo Puglisi “bisogna introdurre dei correttivi sul decreto dignità e sul reddito di cittadinanza”.
Il reddito di cittadinanza rimane “utilissimo” per Puglisi, che infatti precisa: “Parto da una premessa. Chi dice che il reddito va abolito non ha capito nulla di quello che è successo alle elezioni del 2018. Il reddito è utilissimo ma servono dei correttivi per evitare che funzioni come disincentivo al lavoro”. Eppure i correttivi servono: “Oggi i percettori del reddito perdono l’intero sussidio anche se trovano un lavoretto da pochi euro. E invece bisogna incentivare l’accettazione di occupazioni anche a tempo parziale, scontando dal sussidio le somme guadagnate soltanto fino a una certa soglia. Così renderemmo vantaggioso lavorare piuttosto che stare a casa con il sussidio”.
Altra modifica richiesta da Puglisi riguarda il nucleo familiare: “Bisogna anche slegare i destini di ogni componente del nucleo familiare. Oggi se il padre prende il reddito e il figlio convivente trova un lavoro, la famiglia perde l’intero sussidio. Anche questo è un disincentivo al lavoro che va corretto”. Il problema potrebbe essere la rigidità del M5s che sul reddito non vuole fare passi indietro: “Mi permetto di ricordare ai nostri alleati una regola aurea della politica, che mi sembra ancora valida: se c’è qualcuno che attacca una misura che tu hai creato, la cosa più intelligente da fare è provare a cambiarla in meglio”. Infine, un passaggio sul decreto dignità (voluto sempre dal M5s), su cui Puglisi avanza la sua proposta: “Va eliminato il contributo aggiuntivo dello 0,5% che oggi le imprese devono pagare ad ogni rinnovo. Mentre le causali vanno rinviate alla contrattazione territoriale”.