Reddito di cittadinanza, perché le famiglie rischiano di essere penalizzate
Il reddito di cittadinanza è in vigore da ormai quasi due mesi. Eppure, ancora oggi, c’è chi esprime dubbi sull’effettiva validità della misura, per diverse ragioni. Uno di questi è l’ex presidente dell’Inps, Tito Boeri, che da pochi mesi ha lasciato l’istituto di previdenza, sostituto da Pasquale Tridico. Ieri sera, durante la puntata di Piazza Pulita andata in onda su La7, Boeri ha avanzato alcune perplessità sui destinatari del reddito di cittadinanza, misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle. Secondo Boeri, il punto ora è dire se effettivamente “funziona” il sussidio introdotto con la legge di Bilancio: “Io ho un po’ l’impressione che il vero problema è capire se stiamo davvero raggiungendo le persone povere”. In sostanza, secondo l’economista ex presidente dell’Inps, “dobbiamo occuparci di raggiungere gli ultimi degli ultimi”.
Boeri si riferisce soprattutto ai nuclei familiari che ricevono questa misura. Avanzando il sospetto che a essere favoriti siano soprattutto i single e non le famiglie più numerose: ”Io non capisco perché, per esempio, il ministero del Lavoro e l’Inps non hanno ancora diffuso un dato fondamentale: qual è la dimensione media dei nuclei familiari che hanno fatto domanda e che si sono visti riconoscere il reddito di cittadinanza?”. La domanda nasce dal fatto che, secondo Boeri, in Italia “la povertà è concentrata soprattutto tra le famiglie numerose, quelle con tanti figli”. Secondo l’ex presidente dell’istituto di previdenza, lo schema di questa misura è “stato ideato per rendere meno vantaggioso il reddito di cittadinanza per le famiglie numerose: ho un po’ di paura che si sia andato a dare questo trasferimento soprattutto ai nuclei di single”.
L'Inps rassicura sui pagamenti in ritardo
In questi giorni alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza hanno lamentato ritardi nella disposizione degli accrediti sulle card previsti nel mese di maggio. L’Inps ha quindi precisato, attraverso una nota, che “il 29 maggio 2019 sono state effettuate con successo le ricariche delle card Rdc già consegnate ad aprile e riferite alle domande presentate nel mese di marzo. In particolare, sono state ricaricate 498.668 card, mentre per solo 16 card la ricarica non è andata a buon fine per motivi in corso di verifica”. Più complessa la situazione per le circa 50mila Rdc com presentate a marzo: “Le relative disposizioni di pagamento sono state inviate il 15 maggio a Poste italiane, che ha curato la consegna delle card. Questo ha determinato lo slittamento della ricarica relativa al mese di aprile che è prevista per la prossima settimana”. Le domande presentate ad aprile sono state comunque “in gran parte lavorate” e i flussi di pagamento “sono stati inviati il 15 maggio a Poste”. Mentre le domande presentate a maggio, assicurano ancora dall’istituto di previdenza, “saranno elaborate in tempi brevi e le disposizioni di pagamento saranno trasmesse il prossimo 15 giugno a Poste”.