Reddito di cittadinanza, la maggior parte dei percettori prende in media circa 500 euro
Italia Viva e Fratelli d'Italia vogliono abolirlo, la Lega ridimensionarlo fortemente. Il Reddito di cittadinanza è sempre più al centro delle polemiche, ma mentre i partiti continuano a discutere su questa forma di sostegno pubblico, con il Movimento 5 stelle che continua a difenderlo, sono arrivati i dati aggiornati sulla sua diffusione nel Paese a tre anni dalla sua introduzione.
Il dato che più salta all'occhio, stridendo con la narrativa del sussidio che fa stare le persone "sul divano" e non le fa lavorare è quello dell'importo medio effettivo: la maggior parte dei percettori, infatti, riceve dallo Stato in media circa di 500 euro al mese. Di questi ben il 43,8% sono single che ricevono in media 457,79 euro, mentre solo il 7,44% ha almeno cinque componenti e ottiene 740,91 euro. Ad aprile si è arrivati a 1,19 milioni nuclei di beneficiari del Reddito e della Pensione di cittadinanza (1,09 milioni per il primo e 103mila per la seconda). Le persone coinvolte sono così 2,65 milioni e l'importo medio erogato a livello nazionale è di 561 euro (per la precisione 588 euro per il Reddito e 270 euro per la Pensione).
Tra i beneficiari 2,31 milioni sono cittadini italiani, 238mila extra comunitari e 90mila europei. Per le famiglie con minori l'assegno medio è di 687 euro, partendo da un minimo di 589 euro per i nuclei con due persone, fino a 745 per quelli con cinque persone. Le famiglie con disabili sono sono poi circa 207mila. Per quanto riguarda la distribuzione del sussidio nelle aree geografiche del Paese, i beneficiari sono: 1,85 milioni nel Sud e nelle isole, 450mila al Nord e 348mila al Centro.
In tutto ciò continuano a non decollare le politiche attive del lavoro, che dovrebbero condurre chi riceve il sussidio a trovare un'occupazione. Secondo Anpal su poco più di un milione di percettori del Reddito "occupabili", quasi il 20% ha un rapporto di lavoro attivo, ma non è chiaro (perché mancano i dati) se questo sia connesso alla presa in carico da parte dei centri per l'impiego. L'altro 80% è ancora disoccupato. Finora solo il 45,6% degli "occupabili", cioè circa 385mila persone, ha avviato un percorso di accompagnamento al lavoro, firmando l'apposito Patto o avviando uno stage extracurricolare.