Reddito di cittadinanza, il piano Inps: estenderlo a immigrati e più soldi per famiglie numerose
La prima modifica del reddito di cittadinanza è arrivata con lo stanziamento aggiuntivo di un miliardo di euro attraverso il decreto Sostegni: niente più sospensione del sussidio in caso di contratto lavorativo temporaneo, con ripartenza automatica del beneficio. Ma il piano del governo per la riforma del reddito di cittadinanza sembra non fermarsi qui. L’ha detto chiaramente anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che punta a estendere la misura anche ai migranti, abolendo il requisito dei dieci anni di residenza in Italia. Punto su cui è d’accordo anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che vorrebbe anche maggiori risorse per le famiglie numerose. Proprio Tridico spiega in un’intervista a La Stampa quali potrebbero essere i prossimi passi e in che direzione potrebbe andare la riforma del reddito.
Secondo Tridico “ora sono necessarie risorse aggiuntive soprattutto per le famiglie numerose e gli immigrati. Il reddito prevede un requisito di residenza in Italia di dieci anni, mi sembra eccessivo e non esiste in nessun Paese europeo”. Per quanto riguarda le famiglie numerose l’idea del presidente dell’Inps è di “aumentare il sussidio in base ai componenti del nucleo, oggi al massimo si arriva a 1.330 euro. O si cambia la scala di equivalenza, oppure si potrebbe agire sul contributo da 280 euro legato all'affitto. L'idea sarebbe di modularlo in base al numero dei familiari per raggiungere maggiore equità”.
Il numero uno dell’istituto di previdenza rivendica il ruolo avuto dalla misura in questi anni, soprattutto con la pandemia: “Il reddito di cittadinanza è un argine importante contro la povertà assoluta che è aumentata con il Covid, raggiunge 3 milioni di persone e l'importo medio è di 550 euro”. Tridico parla anche della sua carica, escludendo una sostituzione al vertice dell’istituto: “Io sono stato designato per quattro anni con un decreto del presidente della Repubblica, la mia nomina ha ottenuto il parere positivo del Parlamento, ho una interlocuzione continua con tutti i ministri economici, c’è un'eccellente sintonia con il ministro Orlando e ho un confronto molto collaborativo con il ministro Franco”. Ultimo passaggio è quello sulla proroga del blocco dei licenziamenti: “Mi sento di condividere i provvedimenti del precedente governo che sono assolutamente in linea con l'attuale, mi riferisco soprattutto alle misure che riguardano il lavoro. È stato mantenuto un forte connubio tra la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti. Mi sembra ragionevole, l'esecutivo fa bene a essere prudente in questa fase. Noto una sorta di continuità evolutiva tra il secondo esecutivo Conte e quello di Draghi”.