Recovery fund: con i fondi dell’Unione europea taglio delle tasse per i redditi fino a 60mila euro
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che il Governo ha messo in piedi per utilizzare i fondi che arriveranno dal Recovery fund, è lungo e articolato, e si propone diversi obiettivi importanti, tra cui il taglio delle tasse per il ceto medio. Scorrendo l'indice del documento lungo 125 pagine si passa da temi come la giustizia alla digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. Un occhio rivolto alla rivoluzione verde e transizione ecologica, ma anche alle infrastrutture per una mobilità sostenibile. E poi ancora l'istruzione e la ricerca, la parità di genere e la salute. La riforma fiscale programmata dal Governo punta ad abbassare "la pressione fiscale sui redditi medi". Infatti, già sono arrivati interventi "sui lavoratori con reddito fino a 40mila euro", ora bisogna "intervenire a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) con un reddito medio, ovvero orientativamente incluso tra 40 e 60 mila euro, perché si tratta della fascia che oggi sconta livelli di prelievo eccessivi rispetto ai redditi ottenuti", si legge nella bozza.
Il Governo vuole la riforma dell'Irpef: "Misura inefficiente"
Il piano del Governo, contenuto nel Pnrr, è quello di mettere in piedi una vera e propria riforma dell'Irpef. "Perché è l’imposta principale – si legge nella bozza – interessa circa 41 milioni di contribuenti e perché è quella che mostra più di ogni altra evidenti problemi di inefficienza, iniquità verticale e orizzontale e mancanza di trasparenza". Per questo, "anche in considerazione degli interventi posti in essere negli ultimi anni", il Governo vuole puntare a ridurre le tasse sui redditi medi. "La delega fiscale avrà inoltre l'obiettivo di riordinare le spese fiscali e la tassazione ambientale". Questi due interventi serviranno a "completare il disegno di riforma dell'Irpef con benefici in termini di efficienza, equità e trasparenza e che sono diventati ancor più prioritari all'interno del nuovo disegno strategico ispirato a logiche di sostenibilità ambientale e sociale che guiderà la politica economica italiana ed europea per i prossimi decenni".
Le altre misure del Governo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza porterà investimenti per 196 miliardi di euro, si legge nella bozza del documento. La somma sarà divisa per sei "missioni": Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (48,7 miliardi); Rivoluzione verde e transizione ecologica (74,3 miliardi); Infrastrutture per una mobilità sostenibile (27,7 miliardi); Istruzione e ricerca (19,2 miliardi); Parità di genere, coesione sociale e territoriale (17,1 miliardi); Salute (9 miliardi). Nella conclusione della premessa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, scrive: "Nella sua ricca articolazione il Piano ha una strategia chiara: il rafforzamento del capitale umano, naturale e sociale del nostro Paese, un principio cardine nella centralità della persona, con la sua libertà, le sue aspirazioni e la sua dignità che va tutelata sempre, nel mondo del lavoro come nella società, e un orizzonte di lungo periodo, come indicato dal nome stesso del programma Europeo: ‘la Nuova Generazione' cui dobbiamo guardare perché ‘Non abbiamo ereditato la Terra dai nostri padri, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli'".