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RCS, Della Valle: “Pronto ad andare anche oltre il 20%”

Le dichiarazioni di Diego Della Valle a poche ore dalla chiusura dell’aumento di capitale tracciano il solco di una nuova battaglia per il controllo di Via Solferino.
A cura di Redazione
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Giornata convulsa in Via Solferino, movimentata, sopratututto, dalle dichiarazioni di Diego Della Valle che ritorna sui suoi passi e decide di sottoscrivere un aumento l'aumento di capitale per la sua quota pari all’ 8,7%.

L'accordo tra i soci  – che condurrà ad un aumento complessivo di 421 milioni – si chiuderà il 5 luglio ma il patron di Tod's ha già fatto sapere che, qualora ci fossero le condizioni, la sua presenza potrebbe andare anche "oltre il 20%". Una mossa che risponde al rastrellamento di azioni messo in atto dalla Fiat che nell'ultima settimana ha visto passare la propria presenza dal 10 al 20%:  "La Fiat ha il 20% ma le maggioranze si formano con il 51%, io resto qui per presidiare un pezzo importante del Paese", queste le parole con cui il Presidente della Fiorentina ha ribadito il suo scetticismo verso la scalata del gruppo torinese.

Nella conferenza stampa convocata alla vigilia della scadenza Della Valle ha affermato che ci sarebbero soci stabili favorevoli allo scioglimento del vincolo di voto: "Auspico che cinque azionisti si mettano al 10% e senza mettersi d’accordo gestiscano l’azienda, senza patti di sindacato" poiché, secondo l'imprenditore marchigiano, questo tipo di accordi "andavano bene in altri tempi quando governavano altre persone. I gruppi editoriali oggi devono essere gestiti da chi sa farlo". E alla domanda sulla prospettiva di aumento delle sue quote in RCS ha risposto: "Se il piano funziona prendiamo anche tutto l’inoptato e siamo disposti a salire al 20% e oltre".

La telefonata del presidente di Fiat John Elkann al Capo dello Stato Giorgio Napolitano per informarlo delle intenzioni di Fiat su RCS è stata bollata come "una sceneggiata che il Paese non ha bisogno di vedere, si poteva evitare. Non mi è sembrata una cosa giusta strumentalizzare una telefonata come se fosse avvenuta fra due capi di Stato come se tutto fosse legato alle sorti del mondo".

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