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Standard & Poor’s, mazzata all’Italia: non migliora, rating BBB e futuro nero

L’agenzia di rating boccia l’Italia: “Renzi incoraggiante, ma prospettive di crescita economica ancora deboli in termini reali”. Nel giudizio pesa l’elevato debito delle amministrazioni pubbliche.
A cura di Redazione
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L'Italia non migliora dal punto di vista economico: le prospettive di crescita "resteranno deboli in termini reali e nominali". Lo sostiene l'agenzai di rating Standard and Poor's che oggi ha confermato il rating dell'Italia a ‘BBB'. L'outlook, ovvero le prospettive, restano negative. La prospettiva di una "modesta crescita" in Italia" – spiega S&P i tentativi da parte degli ultimi tre governi, quello di Mario Monti, quello di Enrico Letta e quello attuale guidato da Matteo Renzi, di riformare il mercato del lavoro e la produzione, "che noi consideriamo meno flessibile – si legge – rispetto a quelli dei partner commerciali più importanti d'Italia". Inoltre, "le valutazioni sull'Italia sono anche vincolate dall'elevato peso del debito delle amministrazioni pubbliche" afferma S&P. Il giudizio su Matteo Renzi e sul suo governo c'è, in un passaggio del rapporto che conferma il rating BBB con outlook negativo: le attese che il governo Renzi sarà in grado di fare "progressi importanti su importanti riforme strutturali e di bilancio" ci sono, ma per Standard & Poor's tuttavia "nonostante le intenzioni dell'esecutivo italiano siano incoraggianti è troppo presto per valutare quanto programma potrà essere attuato e in che tempi".

Rating S&P: Italia ancora tra le peggiori, migliora l'Irlanda

Standard & Poor's non promuove l'Italia bensì migliora il rating dell'Irlanda ad ‘A-‘ da ‘BBB+', una promozione di un gradino che porta Dublino a 2 ‘notch', o livelli, sopra l'Italia in termini di merito di credito dopo aver lasciato il rating italiano invariato. La prospettiva sul rating irlandese e' positiva, quella sul rating italiano resta negativa. Intanto in Borsa, oggi Milano andando oltre le attese per il rating di Standard & Poor's, chiude con +0,9% a 22.156 punti, favorita dagli spread dei titoli di stato rispetto ai bund tedeschi che a sua volta chiude in calo a quota 141 punti con il rendimento del decennale al 2,75%.

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