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Quando arriveranno in Italia i soldi del Recovery: le tappe dei finanziamenti europei

Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto dovrebbero arrivare in Italia le prime risorse europee del Recovery Plan: 25 miliardi di euro, il 13% del totale delle risorse destinate al nostro Paese. I versamenti regolari, però, inizieranno con ogni probabilità dall’inizio del 2022, tra fine gennaio e inizio febbraio. Vediamo quali sono le prossime tappe.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il via libera da parte dell'Ecofin, il Consiglio dei ministri di Economia e Finanze dell'Ue, ai Piani nazionali di ripresa e resilienza di undici Paesi, tra cui l'Italia, tra la fine di luglio e l'inizio di agosto dovrebbero iniziare ad essere erogate le prime risorse. Si tratta del prefinanziamento del 13% a cui hanno diritto questi Paesi che hanno sottoposto per primi i loro Recovery Plan nazionali all'approvazione delle istituzioni europee. Ma quando inizieranno ad arrivare i versamenti regolari? A fare il punto sul calendario degli esborsi da parte di Bruxelles agli Stati membri è stato il commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni. Ecco quello che ha detto.

L'Italia potrà richiedere la prima tranche dei versamenti regolari che le spettano per il rilancio della sua economieadopo la pandemia di coronavirus a partire dal "mese di dicembre, almeno per quello che si sta negoziando ora", ha spiegato Gentiloni. Questo significa che i soldi europei arriveranno in effetti nelle casse dello Stato italiano tra "fine gennaio e inizio febbraio" del 2022. Lo ha detto intervenendo a un convegno organizzato dalla Fondazione Merloni. E concludendo:  "Gli obiettivi da raggiungere a dicembre sono obiettivi molto impegnativi. Serve un sentimento di grande impresa comune, perché lo è davvero".

Dopo il via libera dell'Ecofin, anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha preso la parola annunciando che al nostro Paese arriveranno presto 25 miliardi di euro, appunto il 13% del totale delle risorse destinate al nostro Paese. È quindi arrivato il momento di dare il via alle riforme: Draghi ha anche sottolineato che l'approvazione del Pnrr "deve essere anche uno stimolo a spendere bene i soldi che ci arriveranno, e a approvare in tempi rapidi le riforme che abbiamo concordato con la Commissione europea", presupposto necessario "per ricevere tutti i 191,5 miliardi di euro, in prestiti e sussidi, che ci sono stati assegnati". 

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