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Poste ed Enav, via libera del Cdm alla privatizzazione

Approvati due decreti legge per la determinazione dei criteri di privatizzazione di Poste e Enav. La normativa prevede “l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%” e che “tale cessione si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia”.
A cura di B. C.
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla privatizzazione di Enav e Poste italiane. Dopo aver incassato l'ok delle commissioni parlamentari competenti, sono stati approvati i due decreti legge per la determinazione dei criteri di privatizzazione della compagnia delle lettere (via via diventata banca e assicurazione) e dell'Ente nazionale di assistenza al volo. Nei dl sono contenuti le modalità di cessione della partecipazione detenuta dal ministero dell'Economia e delle Finanze. "A seguito dei pareri resi dalle Commissioni parlamentari di merito – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi al termine del Cdm – sono stati definitivamente approvati i due decreti del presidente del Consiglio, su proposta sua e del ministro dell'Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal ministero dell'economia e delle finanze del capitale di Poste italiane e Enav, rispettivamente fino al 40% e al 49%".

Poste – Dunque una quota "non superiore al 40%" di Poste Italiane sarà messa sul mercato e la cessione potrà avvenire "anche in più fasi". Nel comunicato di palazzo Chigi, si legge poi che "viene regolamentata l'alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione si realizzi attraverso un'offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali". Lo schema di decreto, inoltre, "prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento".

Enav – Il decreto approvato prevede per l'Enav "l'offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato". Viene individuata, quale alternativa all'Opv (ma alle due soluzioni si potrebbe anche ricorrere "congiuntamente") "una trattativa diretta". Ecco cosa si legge nel comunicato: "i prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Per assicurare la massima flessibilità al Ministero dell'Economia e delle finanze nel processo di vendita, lo schema di decreto prevede che l'operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un'offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi".

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