PopBari, Conte: “Ho detto una bugia ma ero costretto, però non ho mai contattato i vertici”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assicura di non aver mai contattato i vertici della Banca Popolare di Bari e di non aver mai interloquito con loro prima dei provvedimenti presi in Consiglio dei ministri. Inoltre, in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno, Conte ammette di aver detto “una bugia”, quando a margine del Consiglio europeo ha affermato che non era in programma alcun intervento, pur spiegando di essere stato costretto a farlo. Rispondendo a una domanda su quanto emerso dagli audio pubblicati da Fanpage.it, sulle parole pronunciate dai vertici della Banca Popolare di Bari, e sui possibili contatti con esponenti del governo, Conte garantisce: “Io non ho interloquito con nessun vertice, non ho mai contattato i vertici della Popolare”.
Conte spiega come si arriva a quei giorni e alle decisioni del governo:
Ovviamente questo dossier non nasce come un fungo, era una situazione monitorata. Tra le responsabilità del presidente e del ministro dell’Economia c’è anche essere avvertito in caso di crisi bancarie. Detto questo, lo ripeto ancora perché la fiducia dei cittadini è un patrimonio inestimabile: mi sono trovato a parlare della Popolare di Bari all’esito della conferenza al Consiglio europeo, in realtà la sera stessa ho poi convocato il Consiglio dei ministri. C’era il segreto d’ufficio, Bankitalia stava completando la procedura di commissariamento. In più avevamo sportelli e mercati aperti, non potevo creare un allarme verso i contribuenti. Sono stato omissivo, ho detto una vera e propria bugia, ma sono stato costretto a farlo e me ne prendo la piena responsabilità.
Poi l'inquilino di Palazzo Chigi torna sul Consiglio dei ministri convocato quella sera stessa, dopo il Consiglio europeo: “Ho disposto subito un Cdm per affrontare la questione, in occasione di quel Cdm abbiamo operato una ricognizione e ci siamo aggiornati a due giorni dopo per varare un provvedimento che ci ha consentito non di operare un salvataggio, ma un intervento sistemico che può rafforzare un polo creditizio per rilanciare l’intero Sud”.