Pnrr, a che punto è l’Italia e perché la sesta rata è a rischio
Sono 39 gli obiettivi che l'Italia è chiamata a raggiungere, entro fine giugno, per poter richiedere a Bruxelles il pagamento della sesta rata del Piano nazionale di Ripresa e resilienza(Pnrr). Finora, però, risulta raggiunto solamente il 28% dei target fissati in sede europea. Se il nostro paese vorrà incassare i 9,2 miliardi previsti per la sesta rata dovrà accelerare sul restante 72% delle scadenze.
Ad oggi, secondo l'analisi condotta dall'Osservatorio Recovery Plan di Fondazione Promo Pa e Università di Tor Vergata per il Sole 24 Ore, gli obiettivi centrati dall'Italia riguardano principalmente riforme legate alle politiche di coesione e alla spending review, l'adozione della legge quadro sulla disabilità e la riduzione degli arretrati presso tribunali amministrativi regionali. Le misure restanti invece sono soprattutto investimenti e hanno a che fare con l'aggiudicazione dei contratti per la Linea Adriatica, l'avvio degli interventi infrastrutturali nel Mezzogiorno, la riduzione delle discariche abusive e i crediti d'imposta per la Transizione 5.0.
Al momento, il governo è in attesa della quinta rata da 10,6 miliardi collegata ai 52 obiettivi del secondo semestre del 2023.La richiesta era stata ufficialmente inviata da Palazzo Chigi alla Commissione europea a fine dicembre. Attualmente ammontano a circa 102 miliardi le risorse ottenute dall'Italia all'interno del piano di recovery messo in campo dall'Unione europea per riparare ai danni economici causati dalla pandemia. In totale i finanziamenti previsti dal Pnrr hanno un valore pari a 191,5 miliardi, suddivisi in più tranches. Il pagamento di ciascuna rata è connesso al conseguimento di una serie di target in ambiti diversi: dall'istruzione, alle infrastrutture, dalla salute alla transizione ecologica, fino alla digitalizzazione e alla competitività.
Sulla sesta rata Fitto smentisce: "dati privi di fondamento"
"Spiace leggere notizie sul raggiungimento, ad oggi, del 28% degli obiettivi della sesta rata del Pnrr, previsti a fine giugno. È evidente che questo dato non corrisponde, in alcun modo, al reale avanzamento del conseguimento degli obiettivi della sesta rata", ha dichiarato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto commentando i dati dell'Osservatorio. "Si tratta di una percentuale priva di fondamento tecnico, facilmente smentibile con la semplice lettura delle informazioni contenute nello stesso articolo, superate dal decreto Pnrr già convertito in legge , che consente all'Italia di raggiungere gli obiettivi programmati".
Sullo stato di avanzamento del Pnrr il ministro si è detto "sereno e fiducioso, consapevole che i fatti smentiranno i processi alle intenzioni ed ipotesi che risultano infondate. Tutte le amministrazioni sono impegnate al raggiungimento degli obiettivi della sesta e della settima rata del Piano, fermo restando che le scadenze intermedie non sono rilevanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi europei del 2024", ha concluso.