Petrolio: gli USA diventeranno primo produttore al mondo. Scalzata l’Arabia Saudita
Presto gli Stati Uniti diventeranno il principale produttore di petrolio e combustibili liquidi del pianeta spodestando l'Arabia Saudita, che oggi detiene il record. A renderlo noto è l’International Energy Agency (IEA), che ha rivelato come nel mese di agosto la produzione di "oro nero" e di idrocarburi come propano ed etano sia stata sostanzialmente identica a quella dell'Arabia Saudita, ovvero pari a 11,5 milioni di barili al giorno. Ben presto, tuttavia, potrebbe verificarsi un sorpasso di portata storica visto che l'ultima volta che accadde correva l'anno 1991: secondo gli esperti tra settembre e ottobre gli USA diventeranno primo produttore mondiale.
Ma a cosa è dovuto questo successo? A determinarlo è stata la recente crescita della produzione di shale gas, ovvero metano estratto da giacimenti di "argille parzialmente diagenizzate – come spiega Wikipedia – derivate dalla decomposizione anaerobica di materia organica contenuta in argille durante la diagenesi". Inoltre un importante contributo deriverebbe dal fracking, ovvero la fratturazione idraulica del terreno che permette di ottimizzare l'estrazione di idrocarburi anche in zone dove si riteneva scarseggiassero.
Nel mese di agosto la produzione del'Arabia Saudita è stata di 9,7 milioni di barili al giorno mentre quella della Russia 10,1 milioni. Secondo gli analisti, tuttavia, se si considera anche l'estrazione di altri combustibili liquidi ltre al petrolio il primato spetta agli USA. A ciò si aggiunga anche il consumo interno, decisamente inferiore alle latitudini statunitensi rispetto ad esempio a Mosca, dove d'inverno le temperature sono assai più rigide e la rete di distribuzione non eccelle in efficienza.