Perché la guerra in Ucraina sta facendo lievitare il prezzo di pane e pasta
La guerra in Ucraina sta avendo un impatto sull'economia mondiale. E non solo per le sanzioni alla Russia. Sul mercato stanno lievitando i prezzi di grano e, di conseguenza, anche quelli di alimenti come pane e pasta: non c'è da stupirsi, considerato che Russia e Ucraina sono considerate il granaio d'Europa, tra i principali produttori della materia prima. Non sono quindi solo i prezzi di gas e petrolio a schizzare alle stelle in questi giorni: basti pensare che alla borsa di Chicago oggi il future del mais è volato ai massimi dal 2013 e quello del grano ha toccato i 10 dollari a staio.
Crescono quindi i prezzi delle materie prime alimentari e la guerra si fa sentire sugli export del grano. Secondo Assoutenti la pasta potrebbe arrivare anche a costare il 30% dell'anno scorso, mentre il prezzo del pane potrebbe aumentare nelle prossime settimane anche del 10%. Cifre considerevoli, anche considerando gli alimenti primari di cui si sta parlando. In generale, secondo altri analisti, i rincari su pane e pasta per gli italiani potrebbero anche arrivare ad essere del 50%, se il conflitto non terminerà a breve.
Il collettivo dei Consorzi agrari italiani (Cai) parla di "livelli mai visti prima d'ora". Per Coldiretti è "un'emergenza mondiale che riguarda direttamente l'Italia". In effetti per il nostro Paese l'Ucraina è il secondo fornitore di mais, oltre ad assicurare il 5% del grano che arriva ai nostri agricoltori, allevatori e trasformatori. In un colloquio con il Messaggero, da Coldiretti hanno fatto sapere che la situazione è molto grave e che le scorte disponibili potrebbero esaurirsi nel giro di pochi mesi. Intanto le spedizioni dal mar Nero sono di fatto bloccate a causa della guerra e non è chiaro quando il livello delle esportazioni potrà tornare alla normalità.