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Perché la Bce ha lasciato fermi i tassi di interesse per la prima volta dal 2022 e cosa cambia per i mutui

Nella giornata di ieri, la Banca centrare europea ha deciso di non aumentare ulteriormente i tassi di interesse: è la prima volta dopo dieci rialzi consecutivi. Per Christine Lagarde, presidente della Bce, l’inflazione è ancora molto alta, ma sta lentamente calando.
A cura di Andrea Miniutti
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La Bce ha deciso di non rialzare ulteriormente i tassi di interesse: dopo dieci aumenti consecutivi, iniziati nel luglio 2022, nella giornata di ieri il board della Banca centrale europea ha scelto di mantenere invariata la propria politica monetaria. Poco più di un mese fa, il 14 settembre, la presidente Christine Lagarde aveva annunciato un ritocco verso l'alto di 25 punti base che aveva portato il tasso di rifinanziamento principale al 4,5%, mentre quello sui depositi e quello sui prestiti marginali rispettivamente al 4% e al 4,75%. Quindi, siccome non ci sono stati cambiamenti, questo significa che non ci dovrebbero essere modifiche alle rate dei mutui di chi ha un mutuo a tasso variabile.

Questa politica dei rialzi ha l'obiettivo di combattere l'inflazione disincentivando la circolazione del denaro: nell'ultimo anno il livello medio dei prezzi è progressivamente diminuito, arrivando nel mese di settembre ad una media del 4,3% nell'Eurozona (-0,9 punti percentuali rispetto ad agosto). L'Italia, invece, ha registrato un leggero aumento nel suo livello di inflazione, passando dal 5,6% di agosto al 5,7% del mese scorso. Come sottolineato dalla presidente della Bce, questo calo è principalmente dovuto ad una riduzione dei costi del cibo e dell'energia, mentre il resto dei prezzi continua a salire o, comunque, "rimane ad un livello storico record".

L'ultima decisione presa dalla Banca è sintomo di un ottimismo di Francoforte nei confronti della ripresa dell'Unione: questo non significa che saranno esclusi a priori ulteriori rialzi dei tassi di interesse o che presto saranno rivisti al ribasso, ma che almeno per il momento non sono necessari accorgimenti. Infatti, la stessa Lagarde lo ha rimarcato: "I tassi di interesse saranno mantenuti a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario", ha detto durante la conferenza stampa, anche perché "ci aspettiamo che l'inflazione resti ad un livello troppo alto e per ancora troppo tempo, con la pressione dei prezzi domestici che rimane forte".

Secondo la presidente della Bce, per arrivare all'obiettivo dell'inflazione al 2% – cioè quello che previsto dagli standard di Bruxelles – bisogna continuare ancora per un po' di tempo con la politica di gestione dei tassi di interesse, che in questo momento guarda verso una congelazione dei livelli. Diversi economisti avevano previsto che non ci sarebbe stato un ulteriore rialzo, anche perché l'economia dell'Unione – attualmente in una fase di crescita pressoché nulla – ne avrebbe risentito negativamente. Infatti, a causa del rallentamento dello sviluppo cinese e del commercio globale, secondo le stime della Banca centrale europea quest'anno il Pil europeo crescerà solamente dello 0,7%, mentre nei prossimi due anni rispettivamente dell'1% e dell'1,5%.

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