video suggerito
video suggerito

Perché il pagamento del gas in rubli è un autogol per la Russia di Putin

Nicola Borri, professore di Asset Pricing all’Università Luiss, spiega a Fanpage.it che Mosca alla fine cederà alle richieste dell’Europa e non farà pagare il gas in rubli.
A cura di Giacomo Andreoli
135 CONDIVISIONI
Immagine

"Alla fine Mosca cederà e non ci farà pagare il gas in rubli". Nicola Borri, professore di Asset Pricing all'Università Luiss, ne è convinto. Intervistato ai microfoni di Fanpage.it ci chiarisce cosa vuol dire la mossa del presidente Putin, quali effetti ha avuto sull'economia russa e quali conseguenze può portare per il nostro approvvigionamento di gas. Al contrario di quanto si dice di solito il professore è convinto che sia l'Europa, alla fine, ad avere il coltello dalla parte del manico. Per questo il caro-energia non dovrebbe finire per strozzare del tutto le nostre economie.

Che succede se l'Italia e l'Europa continuano a rifiutarsi di pagare il gas in rubli?

In una situazione normale questo problema non esisterebbe: cambieremmo gli euri in rubli e pagheremmo. Certo in una situazione come questa in cui ci sono le sanzioni, per soggetti privati russi è meglio ricevere rubli, che non sono soggetti al tracciamento. La principale ragione di questa mossa di Putin è in un certo modo aggirare le sanzioni. La seconda ragione è legata alla provocazione politica. Comunque alla fine conviene più alla Russia vendere il gas a noi che viceversa e quindi alla fine il coltello dalla parte del manico lo abbiamo noi. Per loro le materie prime vendute sono la prima fonte di entrata pubblica e noi europei compriamo la gran parte del loro gas. Quindi alla fine se noi diciamo: noi paghiamo in euro e basta, credo che alla fine cederanno e accetteranno questo pagamento.

Anche perché si tratta di una violazione contrattuale, come ribadito dai governi europei.

In questo momento con un Paese come la Russia è difficile utilizzare vie legali, quindi è più una questione di soft power. Si tratta assolutamente di una violazione contrattuale, ma ora ciò su cui dobbiamo concentrarci come Italia ed Europa è diversificare le fonti energetiche, limitando l'import dalla Russia.

Se si fermano le forniture dalla Russia, però, il prezzo del gas vola?

Il prezzo dipenderà in generale dall'evoluzione della guerra e in tal senso negli ultimi giorni sembra che ci siano degli spiragli positivi, anche se è tutto ancora da verificare. Se i governi europei decidessero di interrompere le importazioni dalla Russia il prezzo nell'immediato aumenterebbe ulteriormente. Però non è detto che sia una cosa negativa solo per l'Europa: indebolirebbe notevolmente anche Mosca.

Secondo il presidente di Nomisma Davide Tabarelli, con uno stop delle importazioni di gas e benzina l'inflazione schizzerebbe al 14% e il carburante oltre i 3 euro al litro.

La questione è che nel brevissimo periodo saremo ancora molto dipendenti dal gas russo: quindi se all'improvviso decidessimo di non importarlo più dovremmo comprarlo da altri soggetti. A quel punto la domanda aumenterebbe di molto, così il prezzo. Ma dobbiamo pensare anche un po' al medio termine, ai prossimi due anni: potremmo iniziare sul serio a interrompere le forniture dalla Russia con una prospettiva un pochino spalmata nel tempo. In questo caso non avremmo il prezzo che schizza verso l'alto, indeboliremmo la Russia e avremmo anche tecnologie alternative. Ci vuole tempo, ma nella Storia si è visto che proprio quando ci sono queste situazioni che un Paese come l'Italia si ingegna.

Intanto la scelta di Putin ha fatto salire il valore del rublo: un palliativo per un'economia ancora a rischio default o un vero cambio di passo?

Il valore del rublo ora è molto dubbio: il mercato di riferimento è molto liquido, quindi cambia rapidamente. Per la maggior parte degli investitori, poi, è molto difficile comprare i rubli, quindi il prezzo non è informativo. L'effetto sull'economia russa di questa mossa è nullo, rimane il rischio default come prima. Dipenderà anche molto dalle decisioni che prenderanno il governo e le aziende russe. Ci sono obbligazioni governative e anche molte obbligazioni corporate aziendali che sono in mano ad investitori internazionali. Si tratta di un fattore di rischio enorme per Mosca ora.

135 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views