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Per il Fondo Monetario Internazionale Italia “fattore di incertezza” a livello globale

Il rapporto dell’Fmi World Economic Outlook spiega che tra gli elementi di rischio nel breve periodo c’è anche il risultato inconcludente delle elezioni italiane.
A cura di Davide Falcioni
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IMF Greece Financial Crisis

Secondo il Fondo Monetario Internazionale il nostro Paese sarebbe un "fattore di incertezza a livello globale". A rivelarlo è la bozza del World Economic Outlook anticipata ieri dall’Ansa: i risultati dello studio sono stati condivisi anche dal vicedirettore generale della Banca d’Italia Fabio Panetta, che in un intervento sul tema del futuro delle banche ha ricordato come "nelle ultime settimane siano riaffiorate incertezze circa l’evoluzione dell’economia italiana" aggiungendo che "la ripresa, pur moderata, prevista per la parte finale dell’anno, è minacciata dalla imprevedibilità del quadro politico interno e dal riemergere di turbolenze finanziarie nell’area dell’euro". Panetta ha anche ricordato il percorso storico della crisi, che ha portato nel nostro Paese ad una contrazione del Pil di sette punti ed alla perdita di seicentomila occupati.

Ma nello specifico cosa dice il Fondo Monetario Internazionale? "Negli ultimi sei mesi – è scritto nella bozza – i policymaker delle economie avanzate hanno disinnescato con successo due delle principali minacce per la ripresa globale, ovvero quella di una rottura dell'area euro e quella di una forte contrazione fiscale negli Stati Uniti". Tuttavia, viene fatto notare dagli economisti di Washington, "la strada per la ripresa nelle economie avanzate resta sconnessa". Tra gli elementi di rischio nel breve periodo viene citato anche il risultato inconcludente delle elezioni italiane. La probabilità di una recessione all’interno dell’area euro nel 2013 è pari al 50 per cento.

Ma quali sono le prospettive future? Il Fmi stima per il nostro Paese una contrazione del Pil pari all’1 per cento quest’anno, inferiore solo a quella della Spagna (-1,5 per cento) mentre Germania e Francia avrebbero risultati lievemente positivi (rispettivamente +0,6 e +0,3 per cento). Il ritorno alla crescita avverrebbe nel 2014, per l’Italia con un limitato +0,5 per cento.

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