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Pensioni, pagamenti in contanti consentiti fino a 1.000 euro: cosa succede agli importi più alti

L’Inps ha chiarito che per pensioni e altre indennità i pagamenti in contanti saranno consentiti solo per importi netti inferiori a 1.000 euro. Oltre questa cifra, scatterà l’obbligo di pagamento elettronico.
A cura di Giulia Casula
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L'Inps ha chiarito che per le pensioni e le altre indennità erogate dall'ente, i pagamenti in contanti saranno consentiti solo se l'importo netto non supera i 1.000 euro. Oltre questa soglia scatterà l'obbligo di pagamento elettronico.

Il limite in questione è previsto dalla legge, in particolare dal decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 che forniva misure urgenti per la "stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo".

In particolare, all'articolo 2 "Disposizioni in materia di entrate", comma 4-ter si legge che "al fine di favorire la modernizzazione e l'efficienza degli strumenti di pagamento, riducendo i costi finanziari e amministrativi derivanti dalla gestione del denaro contante […] lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d'opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a mille euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate e le carte".

Da tale previsione, che può essere modificata con decreto del Ministero dell'Economia e delle finanze, restano comunque escluse le somme relative alla tredicesima mensilità.

Il limite dei mille euro non riguarda tutti però. Infatti l'articolo 49  decreto legislativo n. 231/2007, in materia di anti-riciclaggio e contrasto al finanziamento di attività criminose e terroristiche, fissa a tremila euro l'importo massimo di denaro in contante trasferibile.

La Legge di bilancio ha poi innalzato questa soglia a 5.000 euro, ma per le erogazioni disposte dagli enti pubblici, come ad esempio le pensioni o altre indennità, il limite resta quello dei 1.000 euro netti. Quello dei 5.000 infatti, riguarda "persone fisiche e giuridiche, pubbliche e private, in qualità di operatori economici", viene specificato.

Nel caso in cui l'Inps eroghi un'ulteriore prestazione a chi già beneficia di una pensione, l'ente previdenziale dovrà controllare che la cifra complessiva sia al di sotto dei mille euro netti mensili.

Oltre questa cifra, l'ente previdenziale è tenuto a contattare il titolare della pensione perché si munisca, se privo, di uno strumento di pagamento elettronico come conto corrente, libretto bancario o postale, carta prepagata assistita da Iban. Per modificare le proprie coordinate di pagamento basterà collegarsi al sito dell'Inps, accedendo al portale tramite Spid o altra identità digitale oppure, in alternativa, rivolgendosi a un patronato o contattando il servizio clienti. È possibile anche delegare un'altra persona di fiducia tramite l'opzione "Delega dell’identità digitale".

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