Pensioni, online il simulatore per il riscatto della laurea: quanto costa e quanto conviene
Riscattare la laurea a fini pensionistici conviene o no? Una domanda che da quanto è stato introdotto il riscatto agevolato si pongono in tanti, con la speranza che pagare ora una quota mensile possa permettere di anticipare il ritiro dal lavoro e/o avere un assegno più cospicuo al momento della pensione. L’Inps fornisce un servizio, online dal 13 settembre, che permette di scoprire se sia realmente conveniente o meno ricorrere al riscatto della laurea. Il simulatore permette sia di vedere quale sarebbe l’importo da pagare che valutare gli effetti futuri sulla pensione. Si può accedere da qualsiasi dispositivo mobile o fisso e si ottengono le informazioni sulle tipologie di riscatto e sui vantaggi fiscali, con una simulazione orientativa del riscatto, della rateizzazione, della decorrenza della pensione e del suo importo.
Il simulatore Inps per il riscatto della laurea
Per raggiungere il servizio bisogna andare sul sito dell’Inps e seguire questi passaggi: Prestazioni e servizi —> servizio —> riscatto laurea-simulatore. Non sono necessarie le credenziali di accesso, ma i dati forniti – va sottolineato – sono indicativi e non forniscono una risposta esatta, che è invece possibile avere solamente effettuando la richiesta e chiedendo quindi un calcolo reale all’istituto di previdenza. Accedendo, invece, con le credenziali Spid, si possono avere dati più precisi, se presenti negli archivi dell’Inps, effettuando una simulazione probabilmente più realistica. Ad ora è possibile effettuare la simulazione solamente per gli utenti inoccupati e chi ha versato contributi interamente con il sistema contributivo, con periodi da riscattare successivi al 1995. Successivamente verrà fornita una versione che permetterà di integrare anche con i periodi precedenti.
Come simulare il riscatto della laurea a fini pensionistici
Accedendo al simulatore bisogna rispondere a nove domande in sequenza. Si parte inserendo il numero degli anni di studio da riscattare: per provare una simulazione ipotizziamo una laurea triennale (si deve far riferimento alla durata legale del corso, non a quanti anni ci sono voluti per completarlo, non considerando quindi eventuali anni fuori corso) e inseriamo quindi 3 anni. Poi viene richiesta la data di iscrizione: mettiamo il settembre del 2010. Si passa alla data di nascita: in questo caso ipotizziamo il 10 gennaio 1992, per una persona di sesso femminile. Si deve poi inserire l’anno da cui si è iniziato a versare i contributi, in questo caso pensiamo al gennaio 2017. Poi si passa all’inquadramento professionale: per il nostro caso quello di dipendente privato, che dall’inizio del versamento dei contributi ha sempre lavorato, senza interruzioni.
Infine si deve inserire lo stipendio degli ultimi 12 mesi, in questo caso usiamo una cifra di 20mila euro. L’ipotesi, quindi, è di riscattare i 36 mesi di studio attraverso 120 rate: in questo caso l’importo risultante da pagare è di 15.793 euro con il riscatto agevolato, circa 4mila euro in meno rispetto al riscatto ordinario. Si pagherebbero così rate da 132 euro; se le rate fossero la metà, quindi 60, si pagherebbe un importo mensile di 263 euro. Il simulatore permette anche di verificare gli effetti sulla pensione: in caso di pensione anticipata senza riscatto l’importo sarebbe di 23.571 euro, con il riscatto agevolato scenderebbe a 20.038 ma con 3 anni e mezzo di anticipo, con il riscatto ordinario l’anticipo sarebbe lo stesso ma l’importo salirebbe a 20.380 euro. In caso di pensione di vecchiaia, invece, l’importo sarebbe di 24.135 euro senza riscatto, con quello agevolato (alla stessa data) salirebbe a 25.633 euro, mentre con il riscatto ordinario a 26.043 euro.