Parlare bene l’inglese fa guadagnare molto di più: ecco quanto
Si chiama “earning calculator”, lo ha ideato la scuola di lingue Ef English Town, ed è un calcolatore automatico digitale che serve ad analizzare l'evoluzione in un busta paga garantita dai progressi nella lingua inglese. Si sa che purtroppo nel nostro Paese le lingue straniere si studiano poco e male, con ovvie ripercussioni sulla carriera. Già una recente indagine di Ef Education First aveva dimostrato che l’Italia è ultima in Europa per le lingue straniere: 27esima al mondo con un punteggio di appena 52,80 nell’indice Ef Epi di conoscenza dell’inglese, staccatissima dai quasi 70 punti di Danimarca, Olanda e Svezia; solo la Francia riesce a fare peggio di noi nel continente fra i Paesi testati. Non è un caso se nel turismo francese, sempre secondo l’“earning calculator”, chi sa parlare discretamente l’inglese riesce a garantirsi un rialzo del 45% nell'arco della propria carriera. In Italia garantisce anche più risultati: una crescita del 55% nelle retribuzioni dei dipendenti del settore che passano da una conoscenza approssimativa a una conoscenza professionale della lingua della Regina Elisabetta.
Il Sole 24 Ore spiega che l’indagine che ha portato a questi risultati si basa è stata svolta da giugno a settembre 2014 su alcune delle principali agenzie di selezione di lavoratori. Lo strumento funziona come una griglia di valutazione a seconda dei criteri di partenza: paese (Brasile, Francia, Germania, Giappone, Italia, Messico, Arabia Saudita), settore (banche e finanza, manifatturiero, consulenza, tecnologia e informatica, commercio, viaggi e turismo), anni di esperienza (da zero a più di otto), reddito percepito e, ovviamente, il livello di inglese certificato: principiante, elementare, intermedio, avanzato.
Supponiamo che un professionista dell'informatica, inquadrato come impiegato, guadagni circa 32mila euro lordi l'anno con una conoscenza “intermedia” dell'inglese: un progresso nella lingua consentirebbe un rialzo dell'11% (35.796 euro), mentre un passo indietro al livello “principiante” costerebbe 2.711 euro (29.299, l'8% in meno). Ognuno può poi verificare il proprio livello e il proprio stipendio potenziale, ricavando la stima dei ricercatori sui benefit di lungo termine.
Le differenze su base nazionale permettono di farsi un’ulteriore idea su come funziona lo strumento.
In Brasile il salto di qualità su scrittura e conversazione permette un “bonus” del 42% negli stipendi del retail. In Cina, a caccia perenne di insegnanti di inglese, la familiarità con la lingua dà accesso a rialzi del 50% nella retribuzione. Si viaggia su incrementi ancora maggiori per gli anglofoni reclutati da banche in Germania (+52%), It e tecnologie nel Medio Oriente (+57%) e manifattura in Messico: scarto del 59% nelle retribuzioni a seconda che il candidato sia poco o molto ferrato con la lingua parlata a nord del confine. Quanto ai paesi più “affamati” di professionisti bilingui, l'Italia è solo quinta: la padronanza accurata dell'inglese è richiesta dall'80% dei datori di lavoro sotto il monitor di EfEnglishtown, come il Brasile ma sott agli standard di Messico (85%), Medio Oriente (87%) e Germania (88%).