Pagamento Reddito di Cittadinanza a marzo 2023, data ricarica Inps e novità
Gli accrediti del Reddito di Cittadinanza per i neopercettori, ovvero coloro che lo devono ricevere per la prima volta, sono partiti lo scorso 15 marzo. Chi, invece, lo ha già ricevuto almeno una volta o lo sta aspettando dopo la richiesta di rinnovo, vedrà l'accredito il prossimo 27 marzo.
A marzo, tuttavia, alcuni beneficiari potrebbero non ricevere l'Rdc. Sono coloro che non hanno rinnovato l'Isee entro lo scorso 31 gennaio. L'erogazione potrà ripartire dal mese successivo l'avvenuta presentazione all'Inps della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fine Isee.
A breve, dovrebbero cominciare i corsi di formazione della durata di sei mesi per i cosiddetti beneficiari "occupabili", ovvero tutti coloro che hanno un nucleo familiare composto da persone dai 18 ai 59 anni e senza disabilità. I corsi sono un requisito fondamentale per poter continuare a ricevere il reddito fino al prossimo luglio. Tra qualche settimana, i servizi per il lavoro di ogni regione procederanno a contattare chi ha aderito al programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), coordinato dall'Anpal, ma non è ancora stato inserito in un percorso di formazione o riqualificazione.
Queste regole, però, potrebbero cambiare negli ultimi mesi del 2023 con l'introduzione della Mia, o Misura di inclusione attiva. Si tratta di una nuova versione del Reddito di Cittadinanza con regole più stringenti. Vediamo quali potrebbero essere le novità.
Pagamento Reddito di Cittadinanza a marzo 2023, date in calendario
Il Reddito di Cittadinanza di marzo 2023 viene erogato in due momenti diversi:
- dal 15 marzo a coloro che ne beneficiano per la prima volta;
- dal 27 marzo a coloro che hanno ricevuto già una mensilità o hanno avuto risposta positiva alla richiesta di rinnovo dopo 18 mesi.
Come controllare il saldo del Reddito di Cittadinanza
Controllare il saldo del Reddito di Cittadinanza è fondamentale per tenere conto di eventuali modifiche nell'importo erogato. A maggior ragione negli ultimi mesi del 2023, quando la misura potrebbe cambiare radicalmente. La modalità più comoda con cui effettuare quest'operazione è l'accesso al sito del ministero del Lavoro. Altrimenti si può:
- accedere con SPID all'area riservata del sito ufficiale del Reddito di Cittadinanza;
- inserire la carta in un ATM Postamat e digitare il PIN;
- chiamare il numero verde 800 666 888, messo a disposizione appositamente per verificare il pagamento dell'RDC;
- contattare Poste Italiane o INPS.
Cosa succede al Reddito di Cittadinanza se non si è rinnovato l'Isee
A marzo, alcuni beneficiari potrebbero non ricevere il Reddito di Cittadinanza. Sono coloro che non hanno rinnovato l'Isee entro lo scorso 31 gennaio. Per ricevere l'Rdc, infatti, è previsto un limite Isee di 9.360 euro e, non aggiornando l'Indicatore di Situazione Economica Equivalente, l'erogazione viene sospesa.
Potrà ripartire solo il mese dopo l'avvenuta presentazione – sul portale online oppure tramite Caf o patronati – della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento che indica i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali aggiornati del nucleo familiare. In seguito, l'Inps potrà calcolare il nuovo Isee e rilasciarlo pochi giorni dopo.
Cos'è la Mia, il nuovo Rdc e quando sarà attiva la misura
La Mia, o Misura di inclusione attiva, potrebbe essere la formula che andrà a sostituire l'attuale Reddito di Cittadinanza a partire dagli ultimi mesi del 2023. Nulla è ancora certo, non essendo stato ancora reso noto nessun documento ufficiale. Dalle prime bozze emerse, la misura avrà regole molto più stringenti rispetto all'Rdc, come del resto era già stato anticipato dal governo Meloni.
Innanzitutto, cambierà la soglia Isee per poter avere accesso alla misura, passando quindi dai 9.360 euro richiesti attualmente ai 7.200 euro. Ma la scala di equivalenza per calcolare l'importo sarà rivista in base al numero dei componenti della famiglia, favorendo i nuclei più numerosi.
Inoltre, ci sarà una netta distinzione tra le famiglie cosiddette "occupabili"- in cui tutti i componenti hanno tra i 18 e i 59 anni e nessuno è portatore di disabilità – e quelle "non occupabili" – in cui è presente almeno una persona minorenne, over 60, o con disabilità.
L'importo base per una famiglia considerata non occupabile dovrebbe rimanere di 500 euro. Solo a questo tipo di nuclei verrebbe concessa ancora la quota extra per l'affitto e, in ogni caso, dovrebbe essere ridotta rispetto al massimo di 280 euro mensili attuali e modulata in base al numero di componenti. In questi casi, la misura potrebbe essere erogata per 18 mesi, chiedendo poi il rinnovo – a seguito di un mese di pausa – solo per 12 mesi.
Per le famiglie occupabili, invece, l'importo massimo della Mia sarà più basso e non verrà concesso un importo dedicato al pagamento dell'affitto. Le tempistiche di erogazione, inoltre, saranno più stringenti: la misura dovrebbe avere una durata di 12 mesi, con la possibilità poi di rinnovarla per soli sei mesi. Per il terzo rinnovo, invece, potrebbe essere necessario aspettare un anno e mezzo.
Chi sarà escluso dal nuovo Reddito di Cittadinanza
Secondo le prime bozze circolate riguardo la Mia, potrebbero essere escluse dall'erogazione della Mia, ovvero il nuovo Reddito di Cittadinanza, tutte quelle famiglie che hanno un Isee superiore ai 7.200 euro. Questa riduzione rispetto all'Isee richiesto fino a oggi per accedere alla misura – 9.360 euro – escluderebbe circa 260mila nuclei, ovvero un quarto di quelli che ne beneficiano attualmente.