Pagamento pensioni di maggio 2022, cambia il calendario di Poste Italiane: nuove date e importi
A seguito della fine dello stato di emergenza lo scorso 31 marzo, Poste Italiane ha ripristinato il normale calendario pre pandemico di pagamento delle pensioni: la distribuzione agli sportelli in contanti non avverrà più quindi in modalità anticipata e scaglionata. I trattamenti previdenziali di maggio 2022 verranno pagati a partire dal 2 maggio fino al 6 maggio, preferibilmente secondo la turnaziona alfabetica affissa all’esterno di ciascun ufficio postale. Dal 1 gennaio 2022 (in maniera effettiva e retroattiva dal mese di marzo) sono entrati in vigore due meccanismi fiscali che hanno portato a un aumento generale dell'importo delle pensioni: la perequazione – ovvero la rivalutazione degli importi in base al tasso d'inflazione – e la riforma Irpef – la rimodulazione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro, la diminuzione delle aliquote e il cambiamento delle curva delle detrazioni per i redditi di pensione. Inoltre, la pensione minima è passata da 515,58 euro mensili a 524,34 euro. Vediamo come funziona.
Pagamento pensioni di maggio 2022 alle Poste: le nuove date e calendario
A partire dall'inizio della pandemia, Poste Italiane e Inps hanno predisposto ogni mese un calendario di ritiro anticipato delle pensioni agli sportelli e scaglionato in ordine alfabetico per evitare pericolosi assembramenti di soggetti fragili. Dal 31 marzo scorso, con la fine dello stato di emergenza, il calendario per l'erogazione è ritornato alle modalità pre pandemiche, con il pagamento in posta a partire dal primo giorno del mese. L'erogazione di questa mensilità avverrà a partire dal 2 maggio, essendo l'1 maggio un giorno festivo, fino al 6 maggio. Poste Italiane, in un messaggio, fa sapere che bisognerà recarsi agli sportelli "preferibilmente secondo la turnaziona alfabetica affissa all’esterno di ciascun ufficio postale".
Come controllare il cedolino della pensione di maggio sul sito Inps
Il cedolino della pensione Inps è il documento che consente agli interessati di verificare l'importo del trattamento e conoscere le ragioni per cui esso può variare. Per consultarlo è sufficiente accedere al sito Inps tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns) e andare sul servizio online dedicato. Il cedolino permette di accedere anche ad altre funzioni come la gestione delle deleghe sindacali su trattamenti pensionistici e il recupero della Certificazione Unica.
Pensioni di maggio 2022, a chi spetta l'aumento dell'importo
Dal 1 gennaio 2022 sono entrati in vigore due meccanismi fiscali che hanno portato a un aumento generale dell'importo delle pensioni: la perequazione – ovvero la rivalutazione degli importi in base al tasso d'inflazione – e la riforma Irpef – la rimodulazione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro, la diminuzione delle aliquote e il cambiamento delle detrazioni per i redditi di pensione).
Il decreto ministeriale del 17 novembre 2021 aveva stabilito, tramite il meccanismo di perequazione, un incremento delle pensioni Inps fino a un massimo dell'1,7% dell'importo. In particolare viene applicato:
- il 100% della rivalutazione (1,70%) sulle pensioni fino a tre volte superiori al trattamento minimo Inps (524,34 euro)
- il 90% della rivalutazione (1,53%) sugli importi superiori dalle tre alle cinque volte il trattamento minimo
- il 75% della rivalutazione (1,27%) sugli importi superiori di cinque volte il trattamento minimo
Questa misura si va a sommare ai vantaggi di cui hanno beneficiato i redditi dai 15mila ai 50mila euro con la rimodulazione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro e la diminuzione delle aliquote Irpef, che sono cambiate in questo modo:
- per i redditi fino a 15mila euro l'aliquota è rimasta invariata al 23%
- per i redditi tra 15.001 e e 28.000 euro è ora pari al 25% (prima era al 27%)
- per i redditi tra 28.001 e fino a 50.000 è ora pari al 35% (prima era al 38%)
- per i redditi oltre i 50mila euro è ora pari al 43% (prima era al 41% fino a 75mila e al 43% da 75mila in poi)
Pensioni di reversibilità, chi sono i nuovi beneficiari
Novità in arrivo anche per la pensione di reversibilità, una percentuale del normale trattamento prevvidenziale riconosciuto ai familiari in caso di decesso del pensionato. La sentenza 88/2022 della Corte costituzionale del 5 aprile scorso ha infatti allargato la platea dei beneficiari. Al coniuge rimasto vedovo si aggiungono:
- il separato con addebito e senza diritto agli alimenti
- l'ex consorte se non risposato e già beneficiario di un assegno divorzile
- i figlie e i nipoti minori, inabili al lavoro, maggiorenni fino a 21 anni se studenti o iscritti a corsi professionali e fino a 26 anni se iscritti a corsi universitari; i nipoti devono essere però a carico (non fiscalmente)
- in mancanza di figli e nipoti, i genitori over 65, i fratelli celibi e le sorelle nubili a carico (non fiscalmente), inabili al lavoro e senza pensione
La riforma delle pensioni è esclusa dalle risoluzioni del Def
Nonostante gli ultimi cambiamenti in maniera, una strutturata riforma delle pensioni non verrà effettuata nel prossimo futuro. Auspicata nelle premesse del Documento di economia e finanza ,approvato dal governo a inizio aprile, non ha poi passato l'esame delle risoluzioni sul Def dei giorni scorsi. Le linee guida delineate nella proposta consistevano in modifiche alla Legge Fornero nei punti che riguardano le uscite anticipate e la tutela previdenziale di giovani, donne e lavoratori in attività usuranti.