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Pagamento assegno di inclusione a novembre 2024, date accredito Inps e ultime novità

L’assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 novembre 2024 a coloro che dovevano ricevere la prima mensilità. Invece, dal 27 novembre 2024, partirà l’accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura in precedenza. Vediamo quali sono le ultime novità.
A cura di Daniela Brucalossi
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Questo mese, l'assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 novembre 2024 a coloro che avevano ricevuto esito positivo dell'istruttoria a ottobre e dovevano ancora ricevere il primo accredito. Dal 27 novembre 2024, invece, dovrebbe partire l'accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura nei mesi scorsi e continuano a possedere i requisiti necessari.

In ogni caso, è possibile accertarsi dell'avvenuto accredito dellla misura controllando il saldo della carta d'inclusione. Per farlo, è sufficiente accedere con le proprie credenziali al portale Siisl.

Alcune famiglie, nel corso degli ultimi mesi, potrebbero aver notato una sospensione dell'accredito mensile, nonostante posseggano ancora i requisiti necessari. La causa potrebbe essere la mancata presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) ai fine Isee, che l'Inps utilizza per il calcolo dell'importo. A partire dallo scorso marzo, infatti, l'Istituto ha cominciato i relativi controlli. L'erogazione dell'assegno e degli eventuali relativi arretrati potrà riprendere solo dopo l'avvenuto rilascio dell'attestazione Isee.

Invece, in base al disegno di legge di Bilancio 2025, sembra che per il prossimo anno l'Adi non subirà nessuna modifica.

Assegno di inclusione a novembre 2024, il calendario dei pagamenti Inps

Anche questo mese l'assegno di inclusione viene erogato in due tranche, a seconda delle tempistiche di presentazione e di accoglimento della domanda e di sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Questo è il calendario a cui fare riferimento:

  • dal 15 novembre 2024 è stato accreditato a coloro che hanno presentato la domanda entro il 31 ottobre (con patto di attivazione digitale sottoscritto ed esito positivo dell'istruttoria sempre a ottobre)
  • dal 27 novembre 2024, verrà accreditato a coloro che l'hanno già ricevuto il mese scorso (sempre che permangono i requisiti necessari e se risulta presentato l'Isee 2024).

Come controllare il saldo dell'Assegno di inclusione Inps

L'unico modo per verificare che gli accrediti dell'Adi siano avvenuti correttamente è controllare la carta di inclusione, l'apposita prepagata emessa da PostePay. Ci sono diversi modi per controllare il saldo:

  • accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl, oppure tramite Sms ed e-mail inviati dell'Inps;
  • presso gli ATM Postamat, inserendo la carta e digitando il pin;
  • rivolgendosi agli sportelli di Poste Italiane;
  • tramite il servizio di lettura telefonica disponibile al numero verde 800.666.888 da telefono fisso o al numero +39 06.4526.6888 da cellulare o dall’estero.

È possibile ritirare la carta di inclusione agli sportelli postali previa presentazione di un documento di identità valido e del codice fiscale. Qualora per lo stesso nucleo familiare siano state richieste più Cdi, ciascun titolare dovrà ritirare la propria personalmente, senza possibilità di delega.

Come ottenere gli arretrati

A partire da marzo 2024, l'assegno di inclusione è stato sospeso a coloro che non erano in possesso dell'Isee 2024, fondamentale per il calcolo dell'importo. L'attestazione si può ottenere presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) – un documento che indica i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali aggiornati di un nucleo familiare – sul sito Inps, a un Caf o presso il proprio Comune.

La misura – insieme ai relativi arretrati – potrà essere erogata nuovamente solo il mese successivo alla presentazione della Dsu. La modalità più semplice e veloce per presentare il documento è tramite il Portale unico ISEE dell'Istituto oppure, se si hanno difficoltà, è possibile chiedere aiuto a un Caf o un patronato.

Sul portale Inps dedicato è disponibile sia la versione normale della Dsu che quella precompilata. Una volta che l'Agenzia delle Entratae l'avrà approvata, l'Inps rilascerà l'Isee dopo pochi giorni.

Le ultime novità sull'Assegno di Inclusione Inps

Il disegno di legge di Bilancio 2025 è ancora all'esame del Parlamento ma, salvo modifiche dell'ultimo minuto in fase di conversione in legge, sembra che per il prossimo anno l'assegno di inclusione non subirà nessuna modifica.

Tuttavia, nel 2025 per molte famiglie scatterà il rinnovo dopo i primi 18 mesi di eogazione. Questo significa che, prima di poter vedere nuovamente accreditato l'Adi, dovrà passare un mese di pausa. Di conseguenza, durante l'anno verranno accreditate solo 11 mensilità. Non solo: quando l'erogazione riprenderà passeranno solo 12 mesi – e non più 18 – prima del secondo stop.

Nel mese di novembre, alcuni beneficiari potrebbero notare una sospensione nell'erogazione. Ci sono vari motivi: il primo è la perdita dei requisiti necessari. Può capitare, infatti, che l'Isee presentato venga ritenuto difforme.

Inoltre, come spiegato dal Ministero del Lavoro, l'Adi decade se la famiglia beneficiaria, dopo una convocazione, non si è ancora presentato al primo appuntamento con i servizi sociali e senza un giustificato motivo. L'incontro deve avvenire entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale oppure, per le domande pervenute all'Inps entro il 29 febbraio 2024, entro 120 giorni dalla successiva trasmissione dei dati delle domande ai comuni tramite la piattaforma GePI. L'assegno viene sospeso anche se il nucleo non si è recato dai servizi sociali ma non ha neanche ricevuto una convocazione. La sospensione dell'accredito avviene dal mese successivo a quello in cui scade il termine per presentarsi ai servzi sociali.

Secondo i dati dell'Inps, i beneficiari dell'assegno sono molti meno di quelli del vecchio reddito di cittadinanza. Basta guardare i numeri relativi ai primi sei mesi del 2024: è stato accreditato il sussidio a 698mila famiglie, ovvero 1,7 milioni di persone. Invece, nel primo semestre del 2023, l'rdc era stato erogato a 1,3 milioni di famiglie, circa 2,8 milioni di persone.

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