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Pagamento assegno di inclusione a marzo 2025, date accredito Inps e ultime novità

L’assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 marzo 2025 a coloro che, dopo l’esito positivo dell’istruttoria a febbraio, dovevano ricevere la prima mensilità. Invece, da oggi, 27 marzo 2025, parte l’accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura in precedenza. Vediamo come cambierà la misura nel 2025.
A cura di Daniela Brucalossi
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Questo mese, l'assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 marzo 2025 a coloro che, dopo l'esito positivo dell'istruttoria a febbraio, dovevano ancora ricevere il primo accredito. Invece, da oggi, 27 marzo 2025, dovrebbe partire l'accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura nei mesi scorsi e continuano a possedere i requisiti necessari.

In ogni caso, è possibile accertarsi dell'avvenuto accredito dell'Adi controllando il saldo della carta d'inclusione. Per farlo, è sufficiente accedere con le proprie credenziali al portale Siisl.

La Legge di Bilancio 2025 ha stabilito diverse novità per quanto riguarda l'accesso all'assegno d'inclusione. La soglia Isee passa da 9.360 euro a 10.140 euro e il reddito familiare viene innalzato da 6mila euro a 6.500 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza.

Assegno di inclusione a marzo 2025, il calendario dei pagamenti Inps

Anche questo mese l'assegno di inclusione viene erogato in due tranche, a seconda delle tempistiche di presentazione e di accoglimento della domanda e di sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Questo è il calendario a cui fare riferimento:

  • dal 15 marzo 2025 è stato accreditato a coloro che hanno presentato la domanda entro febbraio (con patto di attivazione digitale sottoscritto ed esito positivo dell'istruttoria sempre a gennaio)
  • da oggi, 27 marzo 2025, verrà accreditato a coloro che l'hanno già ricevuto il mese scorso (sempre che permangono i requisiti necessari).

Come controllare il saldo dell'Assegno di inclusione Inps

L'unico modo per verificare che gli accrediti dell'Adi siano avvenuti correttamente è controllare la carta di inclusione, l'apposita prepagata emessa da PostePay. Ci sono diversi modi per controllare il saldo:

  • accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl, oppure tramite Sms ed e-mail inviati dell'Inps;
  • presso gli ATM Postamat, inserendo la carta e digitando il pin;
  • rivolgendosi agli sportelli di Poste Italiane;
  • tramite il servizio di lettura telefonica disponibile al numero verde 800.666.888 da telefono fisso o al numero +39 06.4526.6888 da cellulare o dall’estero.

Le nuove soglie di reddito Isee per ottenere l'Assegno di Inclusione

Come specificato dall'Inps, la Legge di Bilancio 2025 ha stabilito diverse novità per quanto riguarda i requisiti di accesso all'assegno d'inclusione:

  • la soglia Isee passa da 9.360 euro a 10.140 euro;
  • il reddito familiare viene innalzato da 6mila euro a 6.500 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza;
  • il reddito familiare per i nuclei composti interamente da over 67 oppure da over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, passa da 7.560 euro a 8.190 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza.

Invece, per quanto riguarda i nuclei che devono pagare un affitto (segnalato della Dichiarazione sostitutiva unica ai fine Isee):

  • la soglia di reddito familiare sale a 10.140 euro;
  • il valore massimo dell'integrazione del reddito relativo al canone di locazione passa da 3.360 euro a 3.640 euro; questo valore viene aumentato da un massimo di 1.800 euro a un massimo di 1.950 euro se il nucleo familiare è composto da over 67 oppure da over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

In una recente circolare, l'Inps ha riportato alcuni esempi di importo destinato ai nuclei monofamiliari, ovvero composti da una sola persona, con un canone di locazione da pagare:

  • con un reddito zero e un affitto di 4.500 euro all'anno, l’Adi ammonterà a 10.140 euro annui (845 euro al mese);
  • con un reddito di 6.500 euro e un affitto di 3mila euro all'anno, ammonterà a 3mila euroo euro annui (250 euro al mese);
  • con un reddito di 8.140 euro e un affitto di 3.640 euro all'anno: ammonterà a 3.640 euro annui (303,33 euro al mese).

A chi spettano gli aumenti dell'Assegno di Inclusione

Con l'innalzamento delle soglie di accesso all'Adi, nel 2025 si amplierà anche la platea dei beneficiari.

La soglia di reddito, insieme ad altri fattori, serve per calcolare l'esatto importo dell'assegno d'inclusione. La cifra indicata come limite di reddito (6.500 euro, che possono diventare 8.190 euro nei casi elencati) verrà poi moltiplicata per la scala di equivalenza. L'innalzamento di questo valore porterà anche un leggero incremento medio dell'importo.

Percepiranno un leggero aumento dell'importo anche le famiglie con un regolare contratto di affitto, segnalato della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fine Isee.

Tra le novità del 2025, è stato stabilito che il parametro della scala di equivalenza di 0,40 sarà attribuito d'ufficio ai componenti maggiorenni del nucleo familiare che hanno carichi di cura, anche se non dichiarati nella domanda. L'inps spiega che questo avrà un impatto sulle famiglie con minori di tre anni, tre o più figli minori, o membri in condizione di disabilità.

A partire da gennaio 2025, le domande già accolte e in corso di pagamento sono soggette a ricalcolo degli importi spettanti, integrando eventuali benefici economici non riconosciuti in precedenza. Inoltre, le domande respinte per mancata indicazione del carico di cura saranno riesaminate d'ufficio, con possibilità di accoglimento se i requisiti sono soddisfatti.

Le ultime novità sull'Assegno di Inclusione Inps

Cancellare il reddito di cittadinanza ha reso più povere ben 850mila famiglie nel 2024. Lo ha calcolato l'Istat, nel suo ultimo rapporto sulla redistribuzione del reddito. Il rapporto ha tenuto in conto diverse misure che il governo ha varato lo scorso anno, tra cui, appunto, l'eliminazione del Rdc e la conseguente introduzione dell'assegno di inclusione.

La perdita media è stata di 2.600 euro all'anno e l'impoverimento riguarda "quasi esclusivamente" le "famiglie più povere". Tra le famiglie danneggiate, ben 620mila hanno perso del tutto l'accesso al beneficio. Le altre 230mila circa, invece, hanno continuato a ricevere un sostegno, ma sono state svantaggiate dal nuovo sistema di calcolo.

Tra i beneficiari ci sono anche 400mila famiglie che si trovano in una situazione sostanzialmente identica all'anno precedente, perché ricevono più o meno la stessa somma. E solo un ristretto gruppo di 100mila famiglie ha avuto un beneficio, ricevendo in media 1.216 euro in più nell'anno. Si tratta di nuclei che hanno al loro interno componenti con disabilità e che, quindi, hanno potuto trarre vantaggio dal nuovo sistema di calcolo.

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