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Pagamento Assegno di Inclusione a luglio 2024: date accredito Inps e arretrati

L’assegno di inclusione è stato erogato per la prima volta a partire dal 15 luglio 2024 a coloro che avevano già ricevuto un esito positivo dell’istruttoria. Invece, da domani, 27 luglio 2024, partirà l’accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura in precedenza. Vediamo chi potrebbe non percepire la mensilità.
A cura di Daniela Brucalossi
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Questo mese, l'assegno di inclusione è stato erogato per la prima volta a partire dal 15 luglio 2024 a coloro che hanno ricevuto esito positivo dell'istruttoria. L'Inps specifica che, da domani, 27 luglio 2024, partirà invece l'accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura nei mesi scorsi e continuano a possedere i requisiti necessari. I beneficiari possono controllare facilmente il saldo della carta d'inclusione accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl.

A partire dallo scorso marzo, diverse famiglie potrebbero aver notato una sospensione dell'accredito mensile, nonostante posseggano ancora i requisiti necessari. La causa potrebbe essere la mancata presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) ai fine Isee, che l'Inps utilizza per il calcolo dell'importo. L'erogazione dell'assegno e dei relativi arretrati potrà riprendere solo dopo che l'Inps avrà rilasciato l'attestazione Isee aggiornata.

Assegno di Inclusione a luglio 2024, il calendario dei pagamenti Inps

Questo mese l'assegno di inclusione viene erogato in due tranche, a seconda delle tempistiche di presentazione della domanda e di sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Ecco il calendario:

  • dal 15 luglio 2024 è stato accreditato a coloro che hanno presentato la domanda entro il 31 giugno  (con patto di attivazione digitale sottoscritto ed esito positivo dell'istruttoria ricevuto sempre a giugno)
  • da domani, 27 luglio 2024, verrà accreditato a coloro che l'hanno già ricevuto il mese scorso (sempre che permangono i requisiti necessari e se risulta presentato l'Isee 2024).

Come controllare il saldo dell'Assegno di Inclusione Inps

Ci sono diversi modi con cui i beneficiari dell'Adi possono controllare il saldo sull'apposita carta di inclusione, una prepagata  emessa da PostePay:

  • accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl, oppure tramite Sms ed e-mail inviati dell'Inps;
  • presso gli ATM Postamat, inserendo la carta e digitando il pin;
  • rivolgendosi agli sportelli di Poste Italiane;
  • tramite il servizio di lettura telefonica disponibile al numero verde 800.666.888 da telefono fisso o al numero +39 06.4526.6888 da cellulare o dall’estero.

In caso di accoglimento della domanda, è necessario attendere una comunicazione tramite portale Siisl o sms/mail prima di recarsi allo sportello postale per ritirarla. In ogni caso, l'Inps ha specificato che questa verrà consegnata anche se il beneficiario non ha ricevuto il relativo avviso.

Per ritirare la carta è necessario presentare un documento di identità valido e il codice fiscale. Qualora per lo stesso nucleo familiare siano state richieste più Cdi, ciascun titolare dovrà ritirare la propria personalmente.

Quando arrivano gli arretrati

A partire da marzo 2024, l'Inps ha cominciato a verificare per ogni beneficiario la presenza dell’Isee corrente, utile al calcolo dell'importo dell'assegno di inclusione. L'attestazione si ottiene dall'Istituto presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), un documento che indica i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali aggiornati di un nucleo familiare. L'Inps ha sospeso l'erogazione dell'assegno di inclusione a quei nuclei che non hanno presentato la Dsu entro febbraio 2024.

L'assegno di inclusione – insieme ai relativi arretrati – potrà essere erogato nuovamente solo il mese successivo alla presentazione della Dsu e del rilascio dell'Isee da parte dell'Inps. La modalità più semplice e veloce per presentare il documento è tramite il portale online dell'Istituto oppure è possibile chiedere aiuto a un Caf o un patronato.

Se si scegli di presentare l'Isee online, è possibile servirsi della Dsu precompilata disponibile nella sezione personale del portale. In questo modo, si può ottenere l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente in tempi più brevi.

Chi rischia la sospensione dell'Assegno di Inclusione

In una nota del 16 luglio 2024, il Ministero del Lavoro ha fatto chiarezza su alcune questioni relative all'assegno di inclusione, come la sospensione o la decadenza del beneficio.

L'Adi decade se il nucleo, dopo aver ricevuto una convocazione, non si è ancora presentato al primo appuntamento con i servizi sociali e senza un giustificato motivo. L'incontro deve avvenire entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale oppure, per le domande pervenute ad INPS entro il 29 febbraio 2024, entro 120 giorni dalla successiva trasmissione dei dati delle domande ai comuni tramite la piattaforma GePI.  A questo proposito, nell'area riservata della piattaforma SIISL (sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa) è consultabile il contatore dei 120 giorni.

Se, invece, il nucleo non ha ricevuto una convocazione e non si è presentato all'appuntamento con i servizi sociali, la sospensione del pagamento avviene dal mese successivo a quello in cui scade il termine per la presentazione. Le registrazioni di avvenuto incontro con i servizi sociali che perverranno all'Istituto, tramite GePI, entro il giorno 20 del mese successivo alla scadenza saranno rielaborate in tempo utile per l'erogazione della mensilità.

Ad esempio, se i 120 giorni sono scaduti a giugno 2024 e i beneficiari si sono presentati all'incontro il 18 luglio, l'Adi del mese dovrebbe essere accreditato regolarmente. Mentre le registrazioni che vengono inserite dopo il 20 del mese saranno rielaborate per i pagamenti del mese successivo, in questo caso agosto 2024, e la famiglia riceverà le mensilità non percepite sotto forma di arretrati.

I componenti della famiglia che risultano esonerati dagli obblighi di attivazione lavorativa, e che quindi non sono tenuti a sottoscrivere un Patto di servizio personalizzato con i servizi per il lavoro, hanno comunque l’obbligo di presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o presso gli istituti di patronato per confermare la loro posizione, pena la sospensione del beneficio. Mentre sono esentati dall'obbligo di presentazione i componenti over 60 del nucleo, quelli disabilità certificata ai fini Isee e i soggetti inseriti in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere. Sono incluse, inoltre, le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali.

I requisiti di accesso all'assegno devono valere nel corso di tutto il periodo. Prima dell’erogazione della mensilità, l'Inps effettua le verifiche automatiche e in caso di variazioni, il nucleo perde il beneficio. Altri esempi di decadenza, oltre alla mancata presentazione ai servizi sociali senza un giustificato motivo, sono il compimento della maggiore età dell’unico componente minorenne in assenza di over 60, persone con disabilità o in condizioni di svantaggio.

Nel portale Inps, nell'ambito della procedura Adi, è disponibile il dettaglio delle causali delle domande respinte per le quali è possibile presentare istanza di riesame alla sede dell'Istituto territorialmente competente, entro 30 giorni dalla data si è ricevuta la comunicazione dell’esito. In alternativa, si può presentare ricorso giudiziario.

Il nuovo tutorial Inps per fare domanda Adi

In occasione della prima pubblicazione dell’Osservatorio Adi (il sussidio ha interessato finora 624.712 nuclei e oltre 1,5 milioni di individui che a maggio hanno ricevuto in media un assegno mensile di 617 euro), l'Inps ha pubblicato sul proprio portale un tutorial che guida gli utenti nella gestione della domanda e nelle funzionalità del servizio Adi.

Il tutorial, scaricabile in pdf, mostra i diversi stati nei quali è possibile trovare la domanda Adi e fornisce istruzioni passo per passo  Inoltre, per ogni stato della domanda, nell’allegato da scaricare, sono riepilogate le azioni da compiere sia nel servizio “ADI: Gestione domanda” sia nel “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” (SIISL).

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