Pagamento Assegno di Inclusione a gennaio 2024, le date in calendario e chi può fare domanda
Al via la prima mensilità dell'assegno di inclusione, la nuova misura di contrasto alla povertà che ha sostituito il reddito di cittadinanza. L'Inps specifica che per le domande presentate entro il 7 gennaio, con patto di attivazione digitale sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo dell’istruttoria rilasciato entro gennaio, i pagamenti verranno disposti dal 26 gennaio 2024.
Invece, chi ha presentato la domanda dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio, con PAD sottoscritto entro il 31 gennaio (in presenza di un esito positivo dell’istruttoria rilasciato a febbraio), riceverà l'accredito dal 15 febbraio 2024. Non si dovrà attendere molto, però, per ricevere anche la mensilità di febbraio, che verrà erogata dal giorno 27.
L'assegno di inclusione è destinato alle famiglie con reddito fino a 6mila euro e che hanno al loro interno almeno un componente con disabilità, minorenne, con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
L’importo della misura serve a integrare il reddito familiare fino a un massimo di 6mila euro annui. Oppure di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Queste due cifre possono, però, essere ulteriormente aumentate secondo una scala di equivalenza.
L'assegno verrà erogato sull'apposita Carta Adi, con cui si potranno effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie, abilitati al circuito Mastercard. Inoltre, potrà essere utilizzata presso gli uffici postali per pagare le bollette per le utenze, per effettuare bonifici mensili per pagare il canone di locazione o la rata del mutuo per acquisto o costruzione della casa di abitazione oppure per effettuare prelievi di contante. Il ministero del Lavoro precisa che l'individuazione di ulteriori esigenze da soddisfare attraverso la Carta Adi verranno precisate in un decreto interministeriale di prossima pubblicazione. In ogni caso, rimane fermo il divieto di utilizzare la Carta per i giochi che prevedono vincite in denaro, nonché per l’acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo, di giochi pirotecnici e di prodotti alcolici.
Assegno di Inclusione a gennaio 2024, il calendario dei pagamenti Inps
La mensilità dell'assegno di inclusione di gennaio verrà erogata in due tranche, a seconda delle tempistiche di presentazione della domanda e di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale:
- dal 26 gennaio 2024 verranno erogati gli assegni relativi a domande presentate entro il 7 gennaio, con patto di attivazione digitale sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo dell’istruttoria;
- dal 15 febbraio 204 verranno accreditate le mensilità di gennaio a coloro che hanno presentato la domanda dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio, con PAD sottoscritto entro il 31 gennaio (sempre in presenza di un esito positivo dell’istruttoria).
Il calendario dei pagamenti funzionerà in maniera analoga da febbraio in poi. Il primo accredito verrà effettuato dal 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del patto di attivazione digitale, mentre dal 27 del mese verrà disposto il pagamento del mese di competenza. Ad esempio, chi riceverà la mensilità di gennaio dal 15 febbraio, potrà beneficiare anche della mensilità di febbraio a partire dal giorno 27.
Come controllare i pagamenti sulla Carta di Inclusione
L'Adi verrà erogato su un'apposita carta prepagata chiamata Carta di inclusione, che potrà essere ritirata presso gli uffici postali una volta avvenuto il primo accredito. I beneficiari avranno la possibilità di controllarne il saldo accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl, oppure tramite Sms ed e-mail dell'Inps.
Con la carta, oltre ad acquistare gli articoli previsti dal ministero del Lavoro, si potrà pagare le bollette presso gli uffici postali, effettuare bonifici mensili per il canone di locazione o la rata del mutuo per acquisto o costruzione della casa di abitazione oppure per effettuare prelievi di contante, entro un limite mensile di 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza.
Come si calcolano gli importi dell'Assegno di Inclusione
L’importo dell’Adi è pensato per integrare il reddito familiare fino a un massimo di 6mila euro annui. Oppure di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. In ogni caso, l'importo non può essere inferiore ai 480 euro annui. Queste due cifre (6mila e 7.560 euro) possono essere ulteriormente aumentate secondo una scala di equivalenza, il cui parametro è pari a 1 per il nucleo familiare ed è incrementato fino a un massimo complessivo di 2,2, ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, come segue:
- + 0,50 per ciascun componente con disabilità o non autosufficiente;
- + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore ai 60 anni;
- + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura (caregiver), come definiti dall'art. 6 comma 5;
- + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica Amministrazione;
- + 0,15 per ciascun minore di età, fino al secondo;
- + 0,10 per ciascun minore di età dopo il secondo.
Come spiega il ministero del Lavoro, "non sono conteggiati nella scala di equivalenza i componenti per tutto il periodo in cui risiedono in strutture a totale carico pubblico e nei periodi di interruzione della residenza in Italia, in quanto assenti per un periodo pari o superiore a 2 mesi, se continuativi, ovvero per un periodo pari o superiore a 4 mesi nell'arco di 18 mesi, anche non continuativi".
Ad esempio, partendo da un parametro base di 1, se nella famiglia fosse presente un componente con disabilità (+0,50), un caregiver maggiorenne (+0,40) e un minorenne (+o,15) si otterebbe 2,05.
Quindi il calcolo da applicare sarebbe: 6.000 euro annui x 2,05 = 12.300 euro annui
A questo ipotetico importo può essere aggiunto aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (regolarmente registrato) fino ad un massimo di 3.360 euro annui, o 1.800 se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da altri con condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
Chi può fare domanda e come
Per ottenere l'Adi bisogna possedere dei requisiti precisi. L'assegno, infatti, è destinato ai nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Inoltre, il richiedente deve essere:
- un cittadino europeo o un suo familiare, che deve essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppire titolare dello status di protezione internazionale (asilo politico o protezione sussidiaria);
- residente in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo; la residenza in Italia è richiesta anche per i componenti del nucleo familiare che rientrano nei parametri della scala di equivalenza;
- non essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
- non avere sentenze definitive di condanna o di patteggiamento, intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.
Ci sono però anche dei requisiti economici da rispettare:
- un Isee in corso di validità non superiore a 9.360 euro; nel caso di nuclei familiari con minorenni, l'Isee è calcolato ai sensi dell'art. 7 del DPCM n. 159 del 2013;
- un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6 mila euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza prevista. Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata a 7.560 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Per quanto riguarda i requisiti patrimonili, l'Inps specifica che l'assegno di inclusione può essere richiesto in presenza di:
- un valore ai fini Imu del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione, il cui valore non deve superare i 150 mila euro) non superiore a 30 mila euro;
- un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro, accresciuto di 2 mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10 mila euro , incrementato di ulteriori euro 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo;
- i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di 5 mila euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo;
- nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere.
Per ottenere l'assegno di inclusione è possibile fare domanda nella sezione dedicata del sito Inps oppure rivolgendosi a un patronato o a un Caf. Ma questa procedura non è sufficiente: bisogna anche iscriversi alla piattaforma Siisl e, in seguito, firmare il patto di attivazione digitale, ovvero l'impegno a partecipare ai vari programmi di inclusione sociale (o di inserimento nel mondo del lavoro, per chi ne ha la possibilità), che saranno proposti ai beneficiari.
L'erogazione dell'assegno non partirà fino al mese successivo alla firma del patto di attivazione digitale, previa ovviamente l'accettazione della domanda da parte dell'Inps. I beneficiari dovranno presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del documento. In quella sede, gli operatori eseguiranno una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, finalizzata alla sottoscrizione di un patto per l'inclusione.
Successivamente, ogni 90 giorni, i componenti del nucelo inabili al lavoro saranno tenuti a presentarsi ai servizi sociali, o presso gli istituti di patronato, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico verrà sospeso.
Mentre i componenti di età compresa tra 18 e 59 anni, considerati "occupabili" e tenuti agli obblighi di partecipazione al percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa verranno avviati ai centri per l'impiego per la sottoscrizione, entro 60 giorni, del patto di servizio personalizzato. Successivamente, ogni 90 giorni, i beneficiari saranno tenuti a presentarsi ai centri per l'impiego per aggiornare la propria posizione. Anche in questo caso, se non si presenteranno l'assegno verrà sospeso.
Saranno tenuti all'obbligo di adesione e alla partecipazione attiva a tutte le attività formative, di lavoro e alle politica attiva, i componenti del nucleo familiare, maggiorenni, che esercitano la responsabilità genitoriale.