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Oxfam: “Un quarto della popolazione europea è ridotta in povertà”

Quasi 50 milioni vivono in stato di grave deprivazione materiale e non hanno denaro sufficiente a riscaldare le proprie case o a far fronte a spese impreviste. In Italia il 20% degli italiani più ricchi detiene 60% ricchezza. E a rischio è anche chi lavora.
A cura di Biagio Chiariello
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In Europa ci sono 342 miliardari – con un patrimonio totale di circa 1.340 miliardi di euro – e 123 milioni di persone – quasi un quarto della popolazione – a rischio povertà o esclusione sociale. Lo si legge in "Un'Europa per tutti, non per pochi", rapporto di Oxfam, che parla chiaramente di “livelli inaccettabili di povertà e disuguaglianza”òUn quadro che riguarda anche l'Italia: nel nostro paese il 20% degli italiani più ricchi oggi detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% degli italiani più poveri ne detiene appena lo 0,4%. Gli esperti chiedono dunque un’Europa per tutti non per pochi. “Che ne è stato del modello sociale europeo? L’ampio dispendio di risorse pubbliche per salvare istituzioni private considerate ‘too big to fail’ ha costretto i contribuenti a farsi carico delle perdite, ha causato l’incremento del debito pubblico e ha sostanzialmente ostacolato la crescita economica. A partire dal 2010 il costo degli aggiustamenti è stato trasferito sui cittadini che hanno dovuto far fronte per oltre cinque anni alla riduzione dei posti di lavoro e dei redditi”.

Il rapporto di Oxfam parte comunque con una premessa forte: “Invece di dare priorità alle persone, i processi decisionali politici sono sempre più influenzati dalle ricche élite che manipolano le regole a proprio vantaggio: in tal modo aggravano la povertà e la disuguaglianza economica, logorando costantemente e pesantemente le istituzioni democratiche. Le misure di austerità e gli iniqui sistemi fiscali che affliggono l’Europa vanno a tutto vantaggio dei potenti titolari di interessi privati”.

Guardando più nello specifico ai dati, come detto nell’UE ci sono oggi 123 milioni di persone a rischio di povertà, contro i 116 milioni registrati nel 2008; quasi 50 milioni vivono in stato di grave deprivazione materiale e non hanno denaro sufficiente a riscaldare le proprie case o a far fronte a spese impreviste. “Tra il 2009 e il 2013 il numero di persone che viveva in una condizione di grave deprivazione materiale, vale a dire senza reddito sufficiente per pagarsi il riscaldamento o far fronte a spese impreviste – sottolinea Oxfam – è aumentato di 7,5 milioni in 19 Paesi dell’Unione Europea, inclusi Spagna, Irlanda, Italia e Grecia, arrivando a un totale di 50 milioni”. Lo studio quindi evidenzia che dal 2005 al 2014, la percentuale di persone in stato di grave deprivazione materiale è salita dal 6,4% all’11,5%. Sono quasi 7 milioni e i più colpiti sono i bambini e i ragazzi sotto i diciotto anni.

Anche chi ha un lavoro, poi, può “cadere nella trappola della povertà”. In Italia l’11% delle persone tra i 15 e i 64 anni che ha un'occupazione è a rischio. In tal senso siamo al 24esimo posto, secondo l'Oxfam, tra i ventotto paesi dell’Unione Europea. Anche nei paesi dell’Ue considerati “forti”, come la Germania, questo cifra sta aumentando.

Per l’Italia secondo lo studio sono fonte di “particolare preoccupazione l’alto livello di corruzione e la scarsa etica della politica e del business, che hanno implicazioni per molte altre aree e sono tra le peggiori tra i Paesi avanzati. La disoccupazione è alta ed è associata ad elevate percentuali di lavoratori part-time involontari e da persone con occupazioni precarie e vulnerabili. La partecipazione delle donne alla forza-lavoro è estremamente bassa ed è peggiorata da un divario salariale di genere che è tra i più alti nei paesi avanzati. E’ scarsa la creazione di nuove imprese che possano alimentare nuove opportunità di occupazione, nè è agevole ottenere i finanziamenti per farlo”.

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