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Ora anche il FMI bacchetta l’Italia: “La prima casa va tassata”

Il nuovo report del Fondo Monetario Internazionale boccia i conti italiani: la spesa va tagliata e non si può rinunciare a forme di tassazione sulla prima casa.
A cura di Redazione
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Segnali timidamente positivi, certo, ma anche la permanenza di rischi dovuti alla mancanza di riforme strutturali e a scelte più che discutibili in tema di finanza pubblica: è questo in estrema sintesi il contenuto del rapporto annuale sui conti del Belpaese redatto dal Fondo Monetario Internazionale. Come riporta Huffington Post, infatti, l'organismo diretto da Christine Lagarde considera il nostro Paese "vulnerabile alle tensioni dell'eurozona e a ritardi nelle politiche da adottare ma anche a problemi delle banche che potrebbero pregiudicarne la fiducia"; e indica nelle "riforme mirate ad aumentare la competitività del sistema-Italia e a ridurre una disoccupazione giunta ai massimi del Dopoguerra" la chiave di volta per uscire da un'impasse che dura ormai da un lustro.

 
In tal senso non sfuggano i richiami a particolari scelte di senso che l'esecutivo era chiamato a compiere e che invece ancora non trovano attuazione concreta. Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri chiuderà definitivamente la questione dell'aumento dell'Iva, rimandandolo a gennaio 2013, infatti, il Fmi ricorda la necessità di una sospensione proprio per non mortificare ulteriormente i consumi. Ma è sulla eliminazione dell'Imu sulla prima casa che si concentrano i dubbi del rapporto: "La nuova tassa sui servizi locali – sottolinea il Fmi – dovrebbe coprire anche le prime abitazioni per motivi di equità ed efficienza e la revisione degli estimi catastali dovrebbe essere accelerata per aumentarne l'equità". E i risparmi ottenuti poi dai tagli alla spesa e da una ridefinizione delle entrate, dovrebbero necessariamente "essere utilizzati per ridurre la tassazione sul lavoro, attualmente più alta del 4% rispetto alla media europea, allo scopo di aumentare l'occupazione. E per diminuire la tassazione sugli utili aziendali per stimolare gli investimenti".

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