video suggerito
video suggerito
Opinioni

Ora agli italiani il mattone piace all’estero

Cresce il numero di acquisti immobiliari da parte di investitori italiani all’estero. Si punta a località che possono godere di una ripresa dei prezzi nei prossimi anni, dalla Spagna agli Usa, con occasioni per tutte le tasche.
A cura di Luca Spoldi
73 CONDIVISIONI

Fulvia Arienti

Se n’è parlato in questi giorni: gli italiani stanno tornando a investire nel mattone, ma sempre più frequentemente non in Italia bensì all’estero. Mete più “gettonate” sono in Europa grandi capitali come Parigi, Londra o Berlino, ma anche città “emergenti” come Praga o Budapest e all’estero gli Stati Uniti, il Brasile, la Costa Azzurra o le località balneari spagnole. Secondo i dati del sito specializzato Immobiliare.it, il mercato degli italiani che investono nel mattone estero vale circa 4,2 miliardi di euro, con oltre 25 mila compravendite in un anno (175 mila euro il valore medio di una transazione) e tassi di crescita attorno al 9% l’anno.

Per quanto riguarda gli Usa, che nel primo semestre dell’anno hanno attratto il 9% delle transazioni complessive, le opportunità, dopo anni di crisi immobiliare che sembra finalmente essere alle spalle, sono davvero molte, come mi ha confermato di recente Fulvia Arienti, presidente di Gold Touch, che opera nel settore immobiliare americano da oltre due anni facendo base a St Petersburg, cittadina della Florida che affaccia sul Golfo del Messico, a circa 30 km dall’Aeroporto di Tampa e antistante 20 km di spiaggia bianca e dalla sabbia finissima, che sta diventando una località turistica tra le più apprezzate della regione.

La Arienti, oltre a Gold Touch, amministra nove società immobiliari e gestisce come property manager un centinaio di immobili appartenenti ad investitori italiani che hanno frequentato i suoi seminari sull’argomento tenuti in Italia (il prossimo Real Estate Seminar si terrà a Milano sabato 29 e domenica 30 settembre) e le “Master Class” in Florida. Le proprietà in questione sono in gran parte a reddito, sia con affitti a privati che in “Section 8” (ossia con un affitto pagato direttamente da contributi pubblici), in parte in ristrutturazione per poi essere rivenduti sul mercato se i prezzi torneranno a crescere stabilmente nei prossimi anni, come sembra lecito attendersi. La prossima Master Class è prevista per la prima settimana di novembre presso lo Yacht Club di St. Petersburg e vi prenderanno parte non più di 25 nuovi investitori.

Il programma prevede 5 giorni di full immersion nel mercato immobiliare a stelle e strisce, così da insegnare ai partecipanti come selezionare le case su Listingbook.com, giudicarle dal vivo con visite agli immobili in quel momento disponibili e presentare una propria offerta. Un approccio decisamente differente e innovativo rispetto a quelli tipicamente proposti in Italia da chi si occupa di immobili (agenzie o fondi immobiliari che siano) e che consente ai futuri investitori di entrare in contatto con tutti I professionisti coinvolti, dal realtor (l’agente immobiliare) al contractor (ossia l’incaricato delle ristrutturazioni), dal commercialista statunitense che seguirà l’amministrazione delle società, ai responsabili delle assicurazioni sulle case e i titolari delle “title company” (che negli States prendono il posto della figura del notaio italiano).

Rispetto allo scorso anno, quando avevo già contattato la Arienti, i prezzi delle case di St. Petersburg sono già risaliti di circa il 10%, sia per un’evoluzione positiva che tutta la città sia per l’arrivo di nuovi investitori (soprattutto italiani e canadesi).Nel frattempo le banche stanno cercando di smaltire lo stock di immobili finito nei loro bilanci a causa della crisi dei mutui subprime con offerte che paino allettanti sia per quegli investitori interessati a ristrutturare e rivendere, sia per quelli che preferiscono mettere a reddito. Morale della favola: rispetto ad un anno fa la cifra iniziale di cui disporre per investire in una casa in America è leggermente aumentata e se si possono ancora trovare occasioni a partire da 25.000 dollari, bisogna tener conto dei costi di ristrutturazione.

Il gioco, comunque, continua a valere la candela, anche perché gli affitti non accennano a diminuire, anzi sono leggermente aumentati: si va dai circa 600 dollari al mese per una piccola casa dotata di una camera e un bagno, un salotto e una cucina, fino anche a 1.200-1.400 per case con 3 camere e uno o più bagni, in base ovviamente alla metratura e alla zona della città in cui si trova l’immobile. In media, una casa il cui costo finale è di circa 35.000 dollari, può rendere dai 700 ai 950 dollari al mese, mentre per quanto riguarda le case da comprare per ristrutturare e rivendere, il mercato attualmente offre occasioni dai 40.000 dollari in su, con una casa acquistata da una investitrice italiana che aveva frequentato la prima Master Class di Fulvia Arienti, acquistata a 79.000 dollari e ristrutturata con altri 18.000, che è stata venduta a 145.000 dollari.

73 CONDIVISIONI
Immagine
Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views