video suggerito
video suggerito

Perché l’olio extravergine è diventato così costoso: risponde l’esperto

In Italia il prezzo dell’olio è schizzato alle stelle, una bottiglia di extra vergine d’oliva è arrivato a costare ai consumatori circa 9 euro al litro. Dietro questi numeri si nasconde una grossa crisi di produzione. Fanpage.it ne ha parlato con il Presidente del Consorzio Nazionale Olivocoltori.
127 CONDIVISIONI
Immagine

È una situazione allarmante quella che riguarda il vertiginoso aumento dei prezzi dell'olio d'oliva in Italia e nel mondo. Come si osserva nel report Coldiretti, "i costi hanno registrato un'impennata del 42% facendo posizionare l'olio tra i maggiori prodotti alimentari vittime dei rincari nel carrello della spesa".

La Spagna, principale produttore mondiale, sembrerebbe essere la prima responsabile, la quale ha dimezzato le raccolte e non è più in grado di ripristinare scorte. Quello a cui si assiste dunque è un mercato in forte tensione e i timori legati al perpetuarsi di questa condizione sembrerebbero non abbandonare i consumatori per almeno i prossimi dieci anni.

In questa situazione generale di incremento dei listini dei prezzi, si sta riducendo anche il divario tra olio extra vergine d'oliva italiano e quello distribuito negli altri paesi. In Spagna ad esempio, l'olio evo ha raggiunto un prezzo medio di 8,44 euro e anche in Grecia e in Turchia si è superato il tetto degli otto euro.

Quali sono i motivi che si nascondono dietro i prezzi da capogiro che ha assunto l'olio sul mercato, è una delle domande che Fanpage.it ha posto al Presidente del Consorzio Nazionale Olivocoltori Italia, Gennaro Sicolo.

Presidente, dove sono da ricercarsi le cause dell'aumento del prezzo dell'olio?

In primis bisogna dire che stiamo osservando una generale lievitazione dei costi: basti pensare al gasolio, all'energia elettrica, alla pasta, allo zucchero…insomma, a questi poi si aggiunge l'impennata del costo dell'olio extra vergine d'oliva.

Le cause affondano le proprie radici sia nella crisi climatica che sta investendo il nostro Paese e il mondo intero, sia nelle situazioni di conflitto che si sono incendiate negli ultimi due anni in Ucraina e ora in Medio Oriente. Quindi, posso dire con assoluta certezza che guerra e siccità sono i motivi principali.

Ci può fare chiarezza rispetto ai numeri spropositati a cui stiamo assistendo?

Questa allarmante andatura del mercato deriva da un unico problema di base: non c'è più la produzione che si aspettava. L'Italia e il bacino del Mediterraneo stanno soffrendo di una grave siccità; in Puglia, principale regione per produzione di olive, non piove da maggio e per irrigare i raccolti si sta ricorrendo all'acqua di fiumi e bacini. Quest'ultima viene tirata da circa 800 metri e quindi ci si può immagine i costi di energia elettrica che ne conseguono.

Inoltre c'è da considerare anche il costo della molitura che come ben sappiamo necessita l'impiego di molta energia elettrica. Parlando di numeri, l'anno scorso il prezzo era di 25 euro al quintale mentre oggi si arriva tranquillamente anche a 27/30 euro.

La Spagna è la prima a soffrire di questa crisi di produzione. Com'è la situazione negli altri Paesi?

L'olio manca in tutto il bacino del Mediterraneo, non solo in Spagna dove i raccolti sono stati dimezzati e le scorte si sono esaurite. I costi di produzione sono alti e i produttori non possono chiedere meno di una certa cifra. La qualità si paga.

Anche Tunisia e Marocco stanno affrontando questa preoccupante condizione, quest'ultimo ad esempio ha fatto sapere di non essere più in grado di esportare olio in quanto il Paese deve prima assicurarsi di soddisfare il fabbisogno della propria popolazione.

Infine, bisogna fare un'importante riflessione e cioè che l'olio proveniente dalla penisola iberica che si trovava sugli scaffali dei nostri supermercati a 5 euro, in sostanza, era un prodotto di scarsissima qualità. Veniva spacciato per extra vergine ma è impensabile pagarlo ad un prezzo così basso.

D'ora in avanti non vedremo più quei prezzi, il costo dell'olio oscillerà tra i 7 e gli 11 euro per almeno qualche decennio.

Quale consiglio può dare ai consumatori?

Mangiare poco e bene. Nella nostra vita siamo sempre distratti, andiamo di fretta e puntiamo al risparmio. In realtà se ci fermassimo a pensare a quanti oggetti superflui regnano le nostre case ci accorgeremmo presto che, alla fine dei conti, chi ne paga le conseguenze siamo sempre noi.

Bisogna tenere a mente che l'industria e la grande distribuzione organizzata non regala nulla. Mi sento di dire che è più importante prestare attenzione alle etichette piuttosto che ai prezzi.

127 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views