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Nella crisi i super manager si alzano lo stipendio: il più pagato è Marchionne

I 100 top manager più pagati del 2012 hanno guadagnato 402 milioni di euro: 50 milioni di euro in più del 2011, quando la torta era di 352 milioni di euro, e 100 milioni in più del 2010. Marchionne è il Paperon De Paperoni con 47,9 milioni di euro all’anno.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre il Paese affonda, mentre crescono disoccupazione e povertà, c'è chi nella crisi continua a guadagnare: si tratta dei "super manager" delle società quotate in borsa. Un'inchiesta del Sole 24 Ore ha rivelato nomi e cognomi dei Paperoni italiani sulla base dei dati pubblicati dalle società italiane. Il più pagato è l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, con 47,9 milioni di euro lordi. Alle sue spalle, in seconda posizione, c'è Luigi Francavilla, vicepresidente di Luxottica con 28,8 milioni di euro. Al terzo posto si posiziona Federico Marchetti, presidente e amministratore delegato di Yoox, con 22,61 milioni. Complessivamente i 100 super manager più pagati del 2012 hanno guadagnato 402 milioni di euro: una cifra incredibilmente alta, 50 milioni di euro in più del 2011, quando la torta era di 352 milioni di euro, e 100 milioni in più del 2010.

Nel conto totale sono compresi gli stipendi, i bonus, eventuali buonuscite, le plusvalenze per l'esercizio di stock option e il controvalore di azioni gratuite assegnate l'anno scorso, mentre sono esclusi i benefici "non monetari", come polizze sanitarie, previdenza integrativa, automobili e case pagate dall'azienda. Questi "bonus" sono dunque piuttosto ragguardevoli e anche qui è stata stilata una classifica. Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, ne beneficia per un valore pari a 490.000 euro; alle sue spalle Giampiero Pesenti, presidente Italmobiliare e Italcementi, con 453.548 euro.

Spiega Il Sole 24 Ore: "Nel 2012, anno sesto della grande crisi mondiale, sono stati soprattutto i guadagni azionari, come i premi in azioni gratuite o l'esercizio delle stock option assegnate in anni precedenti, a far esplodere le retribuzioni. Questo malgrado i piccoli azionisti e i dipendenti di numerose società non abbiano avuto soddisfazioni. L'indice generale della Borsa (Ftse Italia All share) l'anno scorso è aumentato dell'8,36%, ma negli ultimi 3 anni è calato del 27,39 per cento".

Ma torniamo a Sergio Marchionne. L'ad della Fiat ha visto il suo stipendio incrementarsi del 48%, raggiungendo i 7,16 milioni di euro annui, dei quali 4,27 in Fiat Spa (settore auto) e 2,89 in Fiat Industrial (camion e macchine agricole). E gli altri 40,7 milioni di euro? Derivano dalle azioni gratuite ("stock grant") che gli sono state assegnate all'inizio del 2012. Il "superpremio" a Marchionne è stato riconosciuto dalla Fiat sulla base dei risultati ottenuti. Eppure, dal 2009 al 2012 la quota di mercato del Lingotto in Italia è scesa dal 32,8 al 29,6%, in Europa (comprese le nazioni aderenti all'Efta) è diminuita dall'8,7% al 6,4 per cento. Oltretutto anche il calo delle vendite delle vetture Fiat è stato drastico: il doppio della media europea nel mese di giugno 2013.

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