Natale 2013 con la crisi: 48 milioni di italiani resteranno a casa
Solo dodici milioni di italiani in questi giorni partiranno per trascorrere il Natale lontano dalle proprie case. Si tratta di una minima parte di italiani che si può permettere una vacanza dormendo almeno una notte fuori casa. Si tratta di un dato, viene fuori da un’indagine di Federalberghi, che raffrontato al 2012 segna una flessione del 3%. La stessa Federalberghi afferma che i restanti 48 milioni di italiani (l’80% della popolazione) non si sposteranno da casa durante le festività e di questi ben 32 milioni non lo faranno per motivi economici, perché una vacanza insomma non possono permettersela. “È un dato su tutti quello che spaventa: oltre un italiano su due si dichiara in povertà turistica non potendosi permettere nemmeno una notte fuori casa durante le imminenti festività”:, questo il commento di Bernabò Bocca, il Presidente di Federalberghi. Il fatto che solo 12 milioni di italiani effettueranno una vacanza tra Natale e Capodanno evidenzia – secondo Federalberghi – come il settore si trovi a patire la grave situazione economica nella quale ancora si dibattono le famiglie e le imprese ricettive.
Natale all’insegna della tradizione gastronomica – Nonostante la crisi, gli italiani preparano però il Natale all’insegna della tradizione gastronomica. Ciò che si elimina dalla tavola imbandita – ha spiegato Gian Paolo Angelotti, presidente di Fiesa (la federazione della Confesercenti del settore alimentare) – è l’idea di spreco in tempo di crisi. Gli italiani hanno voglia di festeggiare il Natale con le ricette e i piatti tipici della tradizione, anche se con qualche rivisitazione in chiave più moderna. Secondo Confesercenti, si riduce il numero di portate, le ordinazioni sono più ponderate e orientate alla qualità e “ci si ritrova a tavola come ai tempi dei nonni, con vigilia e pranzi natalizi numerosi dove la buona cucina e lo stare in famiglia sono garantiti”. Sulle tavole degli italiani questo Natale 2013 sarà caratterizzato soprattutto dall’antipasto a base di pesce o carne, dall’arrosto ripieno allo strudel di maiale, ma anche dalla rollata di tacchino farcita di castagne e i tortellini al brodo di cappone. “I clienti – spiega Angelotti – scelgono un menù tradizionale per le portate principali che rispecchia le specialità locali, con ricchi piatti decisamente elaborati”.
Gli italiani scelgono pietanze da rielaborare – Confesercenti spiega che per il pranzo di Natale in tanti recuperano il brodo dei tortellini della vigilia per preparare dei risotti, anche con il tartufo nonostante il costo elevato. Cotechini ed insaccati – aggiunge Angelotti – sono un must natalizio, come i contorni e i piatti di accompagnamento: dalle patate al forno ai carciofi, dalle melanzane ai finocchi gratinati, le verdure seguono sempre i piatti principali. È in calo, invece, il consumo di agnello. Quelli che possono permettersi di più tendono a scegliere il salmone di qualità o dei brasati al barolo, soprattutto al Nord. Le tavole degli italiani saranno caratterizzate maggiormente, quest’anno, anche dalle mostarde e dalle salse da servire con le carni cucinate e con i bolliti. Per quanto riguarda le bevande, la scelta di vini e champagne è condizionata dalla capacità di spesa. E i dolci? Per Confesercenti “panettone, pandoro, torroni, struffoli, panforte, biscotti speziati e frutta secca rappresentano il momento più atteso di un buon fine pasto”.