Mps, sì al piano di ristrutturazione: 8mila esuberi e chiusura di 550 filiali
Sarà un piano di risanamento lacrime e sangue quello appena approvato dal consiglio di amministrazione del Monte Paschi di Siena per far fronte alla crisi in cui versa da mesi il gruppo bancario italiano dopo gli scandali che lo hanno coinvolto. Il Piano di ristrutturazione infatti prevede un maxi aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro, ma soprattutto tagli drastici a filiali e personale. Nel dettaglio il progetto di risanamento del gruppo Mps passa per il taglio di 8mila dipendenti entro il 2017, di cui 2700 circa già usciti al 30 giugno del 2013 e la chiusura di 550 filiali del gruppo in tutta Italia. Secondo le previsioni in questo modo il costo del personale si dovrebbe ridurre di circa 500 milioni di euro.
Il piano di ristrutturazione approvato dal Cda per rispettare i patti con l'Unione Europea ha come obiettivo un utile di circa 900 milioni al 2017. Il piano prevede inoltre l'impegno a rimborsare 3 miliardi di euro di Monti Bond entro il 2014, anno in cui scatterà anche la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi. Cambio di passo anche per la struttura manageriale, con l'impegno a ridurre di 440 milioni le spese amministrative, compreso un tetto di 500mila euro per lo stipendio di consiglieri e top manager. "Il piano di ristrutturazione conserva intatte la nostra visione e le priorità strategiche della Banca ma consente di accelerarne il rilancio attraverso il rafforzamento patrimoniale ed il piano di rimborso anticipato dei Nuovi Strumenti Finanziari, nel pieno interesse di tutti i nostri stakeholder" ha commentato il presidente di Mps Alessandro Profumo.