Moody’s declassa l’Italia, vola lo spread
Sembrava finito il tempo dei continui declassamenti per il nostro Paese dopo le cure economiche di Monti, ma ecco che all'improvviso arriva un nuovo downgrade per l'Italia questa volta ad opera dell'agenzia di rating Moody's che ha abbassato di due gradini il giudizio sui Titoli di Stato italiani portandolo da A3 a Baa2. L'annuncio arrivato durante la notte ha colto un po' di sorpresa tutti compreso il Premier Monti che è appena arrivato proprio negli Stati Uniti per una serie di conferenze con gli investitori. Per Moody's l'Italia ha ancora troppe debolezze e in un ambiente ad alto rischio di contagio da Grecia e Spagna rischia di non riuscire a collocare tutti i titoli di stato delle varie aste e dunque a non rifinanziare il suo debito pubblico. Questo, spiegano nella motivazione gli esperti dell'agenzia, anche perché gli investitori stranieri sono sempre più scoraggiati dal deterioramento delle prospettive economiche nel breve periodo. Insomma le motivazioni del declassamento a poco sopra il livello spazzatura sono sempre le stesse dei mesi scorsi nonostante nel frattempo il Governo abbia varato grosse misure di austeriry e riforme strutturali complesse.
Probabili altri downgrade nei prossimi mesi – Per l'agenzia americana, che l'Europa ha già messo sotto controllo a causa delle modalità di valutazione della solidità patrimoniale delle banche, le prospettive per l'Italia sono deteriorate perché la crescita è nulla e la disoccupazione è in aumento per non parlare del pericolo elezioni nel 2013, che per Moody's metterebbero in serio rischio i provvedimenti fin qui varati. Anche per questo l'outlook resta negativo, vale a dire probabili nuovi declassamenti nei prossimi mesi. Un duro colpo per l'Italia a poche ore da un'importante asta per i titoli a medio termine che ci dirà come hanno reagito gli investitori. Ovviamente i primi risultati di questa decisione sono ricaduti sui nostri titoli di stato con lo spread tra Btp e bund tedeschi che è ritornato sopra i 480 punti base e con i rendimenti di nuovo sopra la soglia critica del 6%. Meno decisa è stata l'influenza sui mercati finanziari con Piazza Affari che ha aperto in perdita ma senza alcun tracollo.