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Moody’s conferma il rating dell’Italia

Ma la recessione sarà peggiore di quanto ipotizzata. L’incertezza politica e la debolezza del sistema bancario non danno fiducia a consumatori e investitori. Nel 2013 il Pil scenderà dell’1,8%.
A cura di Danilo Massa
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Nel 2014, secondo Moody's, l'Italia potrebbe invertire la propria parabola negativa. Per quest'anno, però, dovrà sopportare una recessione maggiore di quanto preventivato. Secondo le stime dell'agenzia di rating, infatti, il Pil del nostro paese sarà del -1,8%, contro l'1,0% precedentemente ipotizzando. Nonostante ciò, Moody's non taglia ulteriormente il nostro rating, già attestatosi sul giudizio pocoincoraggiante di "Baa2". Sull'Italia, spiega l'agenzia, continua a pesare un forte scetticismo da parte degli investitori a causa di una situazione politica instabile e di un sistema bancario debole. Consumatore e investitori non hanno fiducia nell'Italia per il risultato "inconcludente delle elezioni e le prospettive politiche incerte", che si accompagna ai dati negativi sull'occupazione e la produzione. Il sistema di credito, particolarmente costoso e vincolato, sarebbe incapace di dare impulso alla piccola e media impresa italiana.

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