video suggerito
video suggerito

Metalmeccanici: rinnovo di contratto con 130 euro di aumento, ma senza Fiom

Federmeccanica, Fim e Uilm hanno siglato il contratto nazionale dei metalmeccanici per il periodo 2013-2015. Contro l’accordo separato la Fiom ha già proclamato uno sciopero di 8 ore: “Il lavoro è sotto ricatto” dice il segretario Landini.
A cura di Biagio Chiariello
4 CONDIVISIONI
metalmeccanico

Federmeccanica-Fim Cisl e Uilm hanno raggiunto l'accordo sul contratto nazionale dei metalmeccanici per il periodo 2013-2015, senza la Fiom. Si tratta del secondo accordo separato dopo il rinnovo del contratto del 2009. Gli incrementi salariali previsti saranno pari a 130 euro medi al quinto livello nel triennio, erogati in tre parti: 35 euro il 1 gennaio 2013, 45 il 1 gennaio 2014 e 50 il 1 gennaio 2015. Soddisfazione da parte dei sindacati: "E' un risultato importante per il settore metalmeccanico considerata la grave recessione in atto nel comparto e nel Paese. Arriva salario fresco nelle tasche di quasi due milioni di addetti metalmeccanici ed importanti innovazioni normative per quanto concerne l'inquadramento, il salario, la flessibilità e l'orario di lavoro, la tutela delle malattie e la previdenza integrativa sanitaria", commenta il leader Uilm Rocco Palombella, che fa inoltre sapere che domani si riunirà a Roma il Direttivo nazionale del sindacato per pronunciarsi sull'intesa e per martedì prossimo, 11 dicembre, è prevista l'assemblea nazionale dei delegati di Fim e Uilm a Padova.

Non c'è la Fiom, dunque, che anche per questa partita, come detto, è rimasta fuori dal tavolo. Il segretario Maurizio Landini, oggi a Milano per la due giorni di sciopero nazionale dei metalmeccanici, spiega i motivi del disconoscimento dell'accordo: "Chiediamo cose precise e cioè che venga cancellato l'articolo 8, che venga fatta una legge sulla rappresentanza, che sia ripristinato l'articolo 18 ma anche di rompere il silenzio sulla cancellazione del contratto nazionale di categoria. Ma l'accordo firmato da  Film e Uilm porterà proprio a questo". Si tratta di una intesa  che "vuole derogare dai minimi salariali e aumentare l'orario di lavoro senza che i lavoratori stessi abbiano voce in capitolo – rimarca Landini – e questo è il primo effetto dell'accordo sulla produttività non firmato dalla Cgil". E' duro il segretario della Fiom: "Il lavoro è sotto ricatto e c'è l'esplicito tentativo di cancellare il contratto nazionale di categoria, di impedire la mediazione sociale che pone vincoli al mercato"

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views