Mes, Patuelli (Abi) avverte: “Se la riforma ci danneggia non compreremo più bond”
Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, avverte il governo italiano che se verrà approvata la riforma del Meccanismo europeo di stabilità – il cosiddetto Fondo salva-Stati creato nel 2012 per garantire la stabilità finanziaria nell'Eurozona – e dovesse danneggiare le banche, queste non compreranno più titoli di stato italiani: "Noi siamo liberi di comprare quel che vogliamo, non abbiamo limiti di portafoglio. Le banche hanno circa 400 miliardi di debito pubblico italiano. Il mio problema è capire cosa fa la Repubblica italiana per tutelare il debito pubblico italiano: se le condizioni relative al debito pubblico si alterano, o per maggiori assorbimenti o per elementi che favoriscano sinistri, è chiaro che le banche italiane sottoscriveranno meno debito pubblico, non lo compreremo più", ha detto Patuelli, risponendo alle domande dei giornalisti sulla riforma del Mes a margine di un incontro a Bruxelles.
Secondo la bozza di riforma, ancora in attesa di approvazione da parte del Consiglio europeo di metà dicembre prima, e di ratifica da parte del Parlamento poi, uno Stato in difficoltà finanziaria con il deficit sotto al 3% e il debito sotto il 60%, può ricevere assistenza finanziaria. Anche chi, come l'Italia, non è in linea con i parametri di Maastricht. Ma in questo caso il Paese meno virtuoso deve sottoporsi a un'analisi sulla sostenibilità del debito prima di ricevere gli aiuti. L'analisi sarà effettuata dallo stesso organismo, e in caso di parere negativo il Paese in difficoltà dovrà ristrutturarlo. Il problema è rappresentato dalle clausole di azione collettiva (Cac single limb): chi comprerà nuovi titoli non avrà più la garanzia giuridica di rivalersi su uno Stato che ristruttura il debito. Per questo l'opposizione, ma anche il M5s, sono preoccupati che i titoli di Stato italiani possano subire una svalutazione.
Secondo Patuelli, se il debito pubblico non sarà tutelato "a sottoscrivere meno debito non saranno solo le banche, visto che su 2350 miliardi di debito pubblico italiano, la gran parte è sottoscritta da soggetti nazionali". Riferendosi alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, su cui il governo sta discutendo in queste ore, e in particolare all'introduzione delle Cac, Patuelli ha detto di "non saperne nulla: non ne so niente, sono materie sulle quali il mondo bancario italiano non è stato messo al corrente. L'impatto di questo è sul Tesoro italiano e per conseguenza anche per noi, ma a noi non hanno detto nulla. Questo è un problema delle Istituzioni della Repubblica, bisogna chiedere agli esponenti della Repubblica perché non ci hanno consultati. Io non mi intrometto nelle polemiche politiche, Non hanno fatto un tavolo con i loro stakeholder? Le conseguenze se le gestiscano da loro", ha concluso.