Mercato dell’auto al collasso: in Italia il calo peggiore d’Europa con l’85%
La pandemia di coronavirus e il conseguente lockdown che ha prolungato ulteriormente lo stop ad ogni ripresa economica e produttiva, in Italia sta creando enormi difficoltà ad un settore in particolare, quello dell'auto. Le perdite sono già impressionanti, sia nel calo verticale delle immatricolazioni sia per la contrazione del mercato. E nel confronto con gli altri Paesi, in Italia la situazione è la più preoccupante per uno stop generale iniziato molto prima rispetto ad altre realtà.
Si parla di nuovi acquisti di automobili calati per oltre la metà (51,8%) mentre un dato ancora più negativo arriva dalla produzione con una perdita dell'85,4% malgrado in Italia ci si sia mossi tra i primi in assoluto per quello che è stato definito "il contatto remoto", cioè la possibilità d'acquisto attraverso l'intermediazione di un consulente di vendita autorizzato, nel rispetto dell'isolamento e della distanza sociale. Una modalità che sta adesso prendendo sempre più piede in Europa, sull'esempio italiano.
La richiesta di incentivi dal Governo
A confermare questo calo verticale è stata la "Fiat Chrysler Automobiles" che dallo scorso 11 marzo, quando il Governo ha decretato il fermo ad ogni azienda che non producesse beni di primaria necessità, ha immatricolato oltre il 74% meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con un calo pari al 34.5% per ciò che riguarda le vendite. Tutto riconducibile alla pandemia di coronavirus, pur avendo messo in atto svariate iniziative per diversificare la proposta e le modalità da offrire alla propria clientela. Ed è per questo che gli addetti del settore hanno già chiesto al Governo incentivi concreti per sostenere il mercato in difficoltà.
I numeri del mercato auto in Europa
A livello europeo la situazione del mercato dell'auto non è molto migliore, con i costruttori, grandi e piccoli, in diffusa emergenza. In Francia il calo al momento è stato del 72,2%, ma la conferma del lockdown prolungato fino almeno al prossimo 11 maggio ha già fatto scattare un nuovo allarme nel settore. In Spagna le immatricolazioni sono scese del 69,3% mentre in Germania si è perso il 37,7 per cento del mercato, un po' meno della Gran Bretagna dove si registra un -44,4%